SGOMINATA LA BANDA DELLO SPACCIO
Da un semplice controllo stradale – durante il quale i carabinieri di Vobarno intercettano lo scambio di una dose di cocaina – all'arresto, nella mattina di questo mercoledì di tre albanesi residenti a Sabbio Chiese accusati di gestire lo spaccio di cocaina al dettaglio in tutta la Valle Sabbia e su parte del Sebino. I protagonisti del traffico sono un 33enne, un 29enne e un 23enne, tutti di origine albanese, bresciani d'adozione. Il G.I.P. del Tribunale di Brescia, accogliendo gli elementi raccolti dai Carabinieri e proposti dal P.M. Dott.ssa Moregola, ha applicato al 23enne la custodia cautelare in carcere, gli arresti domiciliari agli altri due con divieto di comunicazione con persone diverse dai parenti più prossimi e dai loro avvocati. E' stata denunciata a piede libero la fidanzata 22enne del giovane in carcere che faceva da autista al compagno durante le sue trasferte di spaccio. Ci sono voluti mesi di indagine tramite verifiche, controlli incrociati, testimonianze e appostamenti per poter incastrare i tre. L'indagine trai origine da un controllo di strada nel giugno 2018: i carabinieri scoprono un giovane albanese a bordo della sua auto mentre cede una dose di cocaina ad un cliente italiano. In casa i militari gli trovano altri 3 grammi di coca e 2 mila e 600 euro in contanti. Il successivo, certosino, lavoro di indagine porta a scoprire che l'attività di spaccio, probabilmente la vera professione del ragazzo, va avanti dal 2016 insieme a due "soci". I tre, il più giovane viene spesso accompagnato dalla compagna 22enne, spacciano per strada, di giorno e anche nei pressi dell’oratorio di Villanuova sul Clisi e del parco AVIS di Sabbio Chiese, località frequentate da minorenni. Uno dei tre, tra l'altro, con precedenti specifici, era alla messa in prova stabilita dal tribunale perchè potesse cambiare vita e invece lo spaccio era probabilmente la sua fonte di sostentamento. Durante le indagini sono stati idenfiticati anche una trentina di clienti che si sono dimostrati collaborativi: avrebbero riferito che acquistavano da una a tre dosi settimanali di cocaina. Sono stati quindi state ricostruire con certezza cessioni di almeno 600 grammi di cocaina venduta in dosi da mezzo grammo per un profitto di oltre 80 mila euro.
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