FABREZZA ISOLATA DALLE VALANGHE

E' ancora l'allarme valanghe, anche, se possibile, in queste ore ancora più alto: un po' dovunque lungo l'arco alpino si segnalano valanghe imponenti, di neve bagnata e di grande energia, che scendono principalmente lungo i loro percorsi storici. La Valsaviore nel fine settimana ne ha registrate due, entrambe ben note: la prima attorno alle 19.00 di sabato 7 aprile quando al 112 è giunta la chiamata da Saviore dell'Adamello perché sulla strada per Fabrezza era scesa una valanga imponente bloccando completamente la strada. La massa di neve bagnata e di notevoli di blocchi di neve di notevoli dimensioni era partita dalla “Al dei maròs”, sul versante idrografico destro della valle del Salarno. Sul posto il 112 aveva inviato i Vigili del Fuoco di Edolo, mentre il Sindaco di Saviore, Matteo Tonsi, con i Carabinieri di Cevo si erano portati fino alla zona dove la massa di neve tagliava la strada della Fabrezza, peraltro chiusa con ordinanza sindacale del 16 dicembre scorso. La zona era stata illuminata con la colonna faro montata sull'APS dei vigili di Edolo, ispezionata palmo a palmo per escludere eventuali presenze di persone, animali o automezzi. Quindi i soccorritori sono giunti alla conclusione che a monte della valanga non c'era nessuno così come sotto la massa di neve. Alle 23.00 si erano quindi concluse le operazioni. Questa domenica all'alba i carabinieri forestali di Cedegolo avevano effettuato un sopralluogo e, d'intesa con i colleghi di Cevo ed il Sindaco di Saviore, era stata presa la decisione di chiudere la strada con new-jersey a distanza di sicurezza da punto in cui la “al dei maròs” taglia la strada per Fabrezza. Ma in molti, che conoscono bene la zona e ne hanno memoria, dicevano che bisognava attendere la valanga del Valù, circa 200 metri più a monte sul tracciato stradale rispetto a quella già scesa: quasi fosse stata invocata, alle 15 e due minuti di questa domenica con tre colate di terribile forza e grande impressione, il Valù ha fatto il suo dovere. Fortunatamente il monitoraggio nella zona e l'allerta da parte di privati cittadini e forze dell'ordine ha evitato che qualcuno potesse trovarsi in zona.

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