VIVIONE CHIUSO: DANNI AL TURISMO

“Perdere questi giorni di apertura della strada per noi significa perdere turisti”. Sono parole del sindaco di Schilpario Claudio Agoni. Ogni anno a fine aprile l’amministrazione comunale avvia una fitta corrispondenza con gli uffici della viabilità della Provincia di Bergamo. Oggetto: la riapertura della strada che porta al Passo del Vivione. Un copione che si è ripetuto anche quest’anno. «Con una variante, però – dice il sindaco del comune scalvino, rispetto alle solite richieste di apertura. Abbiamo saputo della super fresa data in dotazione ai Vigili del fuoco, che possono utilizzare per aprire varchi stradali in mezzo alla neve e che in questo periodo è stata testata in particolare al Passo San Marco. Così ho provato a contattarli per capire se era possibile testare questo mezzo anche sulla nostra strada, in modo da liberarla dalla neve». Dai vigili del fuoco la palla è passata alla Provincia. «Il dirigente del settore viabilità – continua – si è preso l’impegno di capire se loro sono disposti a venire anche qui a fare una prova». Un’operazione che per Schilpario potrebbe essere fondamentale. «In quota – spiega Agoni –, verso il Passo del Vivione, c’è ancora parecchia neve perché la zona rimane in ombra e anche per le valanghe che sono cadute nel corso della stagione invernale. La Provincia (che ha la competenza sul tratto stradale, ndr) però non ha i soldi per pulire la carreggiata e quindi, generalmente, si aspetta che la neve si sciolga da sola; così facendo però i tempi di riapertura si allungano. Per noi invece la possibilità di percorrere questo Passo già a partire dal mese di maggio è fondamentale». Non c’è infatti una data fissa per la riapertura del tratto stradale, solitamente ci si affida al bel tempo. . Sul fronte bresciano del Passo la situazione è più tranquilla”. Complicata su quello bergamasco. «Siamo noi – conclude – quelli sempre un po’ più in ritardo rispetto a loro. Siamo consapevoli delle problematiche economiche che via Tasso deve affrontare, ma per noi questa chiusura prolungata della strada equivale a un danno economico importante».

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