GUARDIAMO AVANTI PER UNA CONVIVENZA POSITIVA
"Non è certo nostro compito entrare in dibattiti politici: quello che la cementeria fa e continuerà a fare è produrre cemento in modo sempre più sostenibile, nel pieno rispetto delle leggi e del diritto all’impresa, dando un contributo all’economia del territorio e mettendo in campo tutte le azioni a suo favore" Lo afferma Agostino Rizzo, Direttore Tecnico di Italcementi, all’indomani del referendum svoltosi a Tavernola Bergamasca. Referendum consultivo indetto dagli amministratori che diceva: "Ritieni che il comune debba agire nella direzione della riconversione o dismissione del cementificio verso altre attività a ridotto impatto ambientale e paesaggistico?". Hanno votato in 985 su 1872 aventi diritto, il 52%. Hanno detto sì in 880, 98 i no, 6 le schede bianche, una nulla. «Questo referendum, che comunque ha visto meno della metà degli aventi diritto esprimersi positivamente sul quesito, dal nostro punto di vista - dice ancora Rizzo - chiude simbolicamente un decennio di rapporti difficili tra l’impianto e il territorio. Un periodo che vogliamo archiviare, per inaugurare invece una nuova stagione di dialogo con una comunità". Insomma l'azienda con questo voto vuole chiudere un'era ed aprirne un'altra: quella del dialogo già avviata il 5 maggio scorso con l'open day in azienda. Secondo i dirigenti è arrivato il momento di seppellire l'ascia di guerra e guardare avanti. «Il ruolo della cementeria, nei piani di Italcementi, è assolutamente confermato. In più di un’occasione ci è capitato di leggere congetture circa il destino di questo impianto, che qualcuno vorrebbe ormai segnato. Voglio ribadire - conclude il direttore - che non è così: le potenzialità ci sono e questa cementeria può continuare a realizzare un ottimo prodotto per il suo mercato di riferimento, assicurando lavoro sia direttamente sia attraverso l’indotto". Oggi nello stabilmento di Tavernola lavorano 72 persone, poco più della metà sono tavernolesi.
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