TAVERSOLA DICE SI' ALLA RICONVERSIONE

985 persone, pari al 52,61% degli aventi diritto al voto, che erano 1872, fra questi anche i 160 cittadini iscritti all’Anagrafe italiani residenti all’estero, questa domenica 20 maggio hanno votato “sì” alla prospettiva di dismettere e riconvertire lo storico cementificio di Tavernola bergamasca, ora di proprietà di Italcementi, a sua volta parte della galassia della tedesca Heidelberg. I “no” sono stati 98, con 6 schede bianche 6 e una nulla: l’89% contro l’11%. La precedente consultazione popolare del 2007, che chiedeva se la gente era favorevole o contraria all’uso dei combustibili cosiddetti «alternativi» nel forno del cementificio, registrò una partecipazione del 58% e l’82% dei non favorevoli. Il referendum di questa domenica poneva una questione molto più complessa e riguardava l'attuale attività dello stabilimento. Il sindaco di Tavernola, Filippo Colosio, alla vigilia della consultazione aveva specificato che l’eventuale processo di riconversione del cementificio non sarebbe avvenuto dall’oggi al domani, ma avrebbe richiesto un arco di tempo più che decennale, con progetti, trattative, passaggi amministrativi e normativi, che riguardano sia l'attuale proprietà che gli Enti del territorio, il Comune di Tavernola, il G16, le Comunità montane dei laghi bergamaschi e del Sebino bresciano, l'Autorità di bacino dei laghi Iseo-Endine-Moro, le Provincie di Bergamo e Brescia e la Regione Lombardia, con un costante colloquio con le Organizzazioni sindacali di categoria. Oggi, infatti, sono impiegati nello stabilimento 72 dipendenti, poco più della metà tavernolesi. Il risultato del referendum è stato chiaro e i locali amministratori incontreranno ancora una volta i vertici locali di Italcementi-Heidelberg, il gruppo che dall’inizio dell’anno gestisce il cementificio e che ha dimostrato di essere aperto al dialogo e al confronto.

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