CINGHIALI, GLI AGRICOLTORI SI POSSONO DIFENDERE
Non solo la polizia provinciale e i cacciatori, ma anche gli impreditori agricoli con regolare licenza, potranno partecipare al piano di abbattimento dei cinghiali. Non solo durante il perdiodo di caccia, ma tutto l'anno. La novità è stata introdotta dalla giunta regionale nella delibera approvata questo lunedì, che definisce le attività ittico e venatorie ed è il risultato di un dialogo, cominciato un anno fa, tra Regione e Coldiretti Lombardia. Da anni infatti gli agricoltori chiedevano esasperati, misure più ampie per contenere la proliferazione dei cinghiali, sempre più invadenti nei campi e nei raccolti e sempre più a ridosso dei centri abitati. Le richieste di rimborso ormai non si contano più e oltre al danno, per gli agricoltori si aggiunge la beffa: i risarcimenti infatti tardano ad arrivare e richiedono lungaggini e procedure burocratiche infinite. In Lombardia negli ultimi cinque anni, il cinghiale ha arrecato danni alle colture agricole per oltre 1 mln e mezzo: 2.807 le denunce e 384 gli incidenti stradali causati dalla vicinanza dei cinghiali alle strade. I risarcimenti erogati, a fronte del milione e mezzo di euro richiesti, ammontano a 600 mila euro circa. Solo in provincia di Brescia i danni causati dal cinghiale negli ultimi 13 anni ammontano a 3 milioni di euro e nella bergamasca superano il milione e mezzo. Ora, grazie alle nuove direttive regionali raggiunte con la mediazione dell'assessore regionale all'agricoltura Fabio Rolfi, gli agricoltori non dovranno più stare a guardare ma potranno agire secondo il principio della legittima difesa dei loro raccolti e dalla loro incolumità. Per partecipare al piano di contenimento, dovranno ottenere però l'autorizzazione che giungerà solo dopo l'accertamento da parte della Regione, dei danni subiti alle coltura nei 6 mesi precedenti alla data di presentazione della domanda. Tra i requisiti – spiega Ettore Prandini, presidente di Coldiretti Lombardia- c'è ovviamente la titolarità di licenza di porto di fucile e l'abilitazione alla caccia di selezione. L’esercizio dell’abbattimento deve inoltre avvenire in condizione di sicurezza attraverso la comunicazione preventiva agli organi di polizia competenti per il territorio oltre che di compatibilità ambientale.
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