GUARD RAIL ROVENTE

E' fuoco incrociato tra il sindaco di Breno e l'Anas; motivo del contendere i nuovi guard rail salvamotociclisti posati lungo un tratto di statale 42. Quel tratto dove sabato 9 giugno, in un drammatico incidente, ha perso la vita proprio un motociclista. Il fatto, ovviamente, ha gettato benzina sul fuoco della polemica che viene alimentata a suon di lettere tra Farisoglio ed Anas e che ha visto nei mesi scorsi l'intervento del Prefetto che, intanto, ha sospeso i lavori. Nei giorni scorsi Anas ha finalmente risposto alla lettera-denuncia di Farisoglio ribadendo, con una serie di osservazioni tecniche, la correttezza della posa di quel tipo di barriere. Per questo il sindaco di Breno ha ripreso carta e penna e ha controbattuto punto per punto, chiedendosi anzitutto perché Anas, in modo unilaterale, ha deciso di aumentare la sicurezza di una categoria di utenza debole, ovvero i motociclisti,variando le banchine che invece contribuiscono alla sicurezza di tutti gli utenti. La variazione geometrica della piattaforma stradale, confermata anche nella nota Anas,determina uno stravolgimento delle condizioni collaudate e ogni variazione dovrebbe essere oggetto di un progetto o atto formale (non è invece pervenuto alcun atto in merito). Non solo: la variazione della configurazione determina una nuova situazione che riporta a un range di velocità di progetto e di percorrenza che deve essere conforme alla nuova geometria.“Anas sostiene che non si può impegnare la banchina perché è vietato usarla per la circolazione – dice il sindaco di Breno -, ma se tali spazi laterali non sono necessari, perché sono sempre previsti? Non costruirli comporterebbe risparmi… La legge dice piuttosto – aggiunge il sindaco - che sono elemento propedeutico alla sicurezza dell’utente e per questo motivo devono essere mantenuti”. Farisoglio contesta anche l’affermazione Anas in base alla quale qualunque altra barriera avrebbe avuto la necessità di essere installata su arginello di larghezza pari o superiore a quello previsto per i guardrail oggi installati. Da una ricerca dell’ufficio Tecnico brenese risulta invece che la società Marcegaglia produce una barriera“arginello zero”, già conosciuta da Anas perché installata a Bari. Il sindaco brenese invita poi a indagare i criteri che hanno portato alla scelta di Anas. Scelta non perseguita fino in fondo, visto che nel tratto ci sono pezzi dove le nuove barriere non sono state installate, come i viadotti. In realtà sembrerebbe però che quelle barriere siano state realizzate per essere posate sul cavalcavia di Breno, ma non sono state installate perché in quel tratto la struttura non avrebbe retto. Per non buttarle, si è deciso di posarle in un altro punto della Statale 42. “Continuo a ritenere l’intervento, oltre che privo di logica, non rispettoso della legge – conclude Farisoglio – e per questo auspico una soluzione al più presto.

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