LO SGUARDO DEL VIAGGIATORE

Sembra di vederlo: un viaggiatore solitario tra deserti, città e colonie d’Africa con la sua Fiat 503 modificata dotata di cucina, camera, e all’occorrenza in grado di ospitare anche una barca, contenente tutti gli strumenti del mestiere come colori, pennelli e tele. Giorgio Oprandi, pittore ed esploratore bergamasco nato a Lovere, è stato il capofila degli artisti che, agli inizi del ‘900, hanno dipinto paesaggi e abitanti dei possedimenti italiani d’Oltremare. A lui, l’Accademia Tadini di Lovere dedica una mostra dal titolo “Lo sguardo del viaggiatore” inaugurata questo sabato e aperta fino al 9 settembre. Un progetto a 360 gradi che racconta le opere e ai viaggi dell’artista: dai lavori giovanili tra Bergamo, Roma e Milano al ruolo di “pittore delle colonie”, dalla visita in Albania fino all’ultimo periodo dedicato ai paesaggi lacustri del Sebino e alle vedute di Bergamo. Ma non solo: all’Accademia, per i più curiosi, la possibilità di vedere dal vivo la “casa viaggiante” costruita dallo stesso Oprandi nel 1927 e con la quale il pittore di Lovere ha viaggiato fino agli anni ‘50. La mostra, promossa e organizzata dall’Accademia Tadini e dal Comune di Lovere in collaborazione con lo Studio d’Arte San Tomaso a Bergamo e della Quadreria dell’800 di Milano è stata curata da Silvia Capponi e Marco Albertario. In programma poi diversi eventi serali collaterali (dalle visite guidate ai reading) dedicati a “Lo sguardo del viaggiatore” all’interno della rassegna estiva “Un’estate di sere incantate”.

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