SETTE ARTISTI PER IL MARMO
Sette artisti per plasmare la "Superficie del suono". Tanti sono quelli selezionati per l'edizione 2018, la terza, del Simposio di scultura del marmo bianco di Vezza d'Oglio. Sono al lavoro nei pressi del centro eventi per realizzare le opere che, sabato mattina, saranno guidicate da una giuria popolare e poi premiate nella piazza IV Luglio. Sono oltre 50 le candidature arrivate da parte di artisti di ogni età e provenienti da ogni parte del mondo. Una giuria specializzata ha scelto i sette progetti presentati da Pedro Ania, Aleksei Dmitriev, Leonidovich, Farzad Dashtizadeh, Kiryl Krochaliou, Silvia Maffioli, Mohammad Mehdi Ashoori e Cristina Viviani che sono al lavoro per trasformare a colpi di massuolo e flassibile i blocchi di marmo in opere. Il simposizio di scultura del marmo bianco di Vezza d'Oglio è nato dalla voglia di riscoprire una tradizione che ha fatto parte di questo paese. Il marmo bianco del Borom, infatti, estratto dall'ominoma cava situata a 1600 metri di quota, era già noto in epoca romana. La statua del nudo eroico, ospitata al Museo Archeologico di Cividate risalente al primo secolo dopo Cristo, è stata realizzata, pare, proprio con il marmo bianco di Vezza d'Oglio che per secoli è stato materia anche per costruire edifici religiosi e civili, statue, portali. L'attività estrattiva della cava del Borom cessò negli anni '60 a causa di una frana. In paese però vi sono molte tracce del materiale cavato dal Borom: il portale e gli altari della chiesa parrocchiale, l'antico orologio del campanile, la pavimentazione della chiesa di San Giovanni, monumenti e lapidi del cimitero. Ecco allora che tre anni fa, nel 2015, su proprosta dell'amministrazione comunale realizzata poi da Milena Berta e Paola Tomasi, dalla pro loco, da altri volontari, è nato, proprio con l'intento di riportare a vivere il marmo bianco il simposio internazionale di scultura. Numerose le manifestazioni che hanno fatto da corollario anche all'edizione 2018, dalla visite guidate alle mostre a laboratori per bambini fino alla presentazione del catologo della opere delle prime due edizioni.
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