CONTRO LA DISPERSIONE SCOLASTICA

Quarantasei enti tra scuole medie e superiori del territorio, sei cooperative sociali, cinque ambiti territoriali (Valle Seriana Superiore e Inferiore, Alto e Basso Sebino, Valle Cavallina), il Csi, Ats Bergamo e oltre 770 mila euro di investimento. Senza contare i 14 mila studenti coinvolti. Questi i numeri presentati all’istituto «Romero» di Albino per il lancio del progetto «Spacelab – Laboratori di comunità educante inclusiva». Tante realtà unite in un’unica rete con un obiettivo comune, degno di una missione ambiziosa: combattere la povertà educativa e prevenire la dispersione scolastica. Anche a Bergamo, infatti, più di uno studente su quattro tra i 16 e i 18 anni non completa il proprio percorso di studi, cioè oltre il 26% nel quinquennio dal 2013 al 2018 (secondo i numeri della rivista specializzata Tuttoscuola), mentre la percentuale si abbassa intorno al 10 % nella fascia d’età dagli 11 ai 17 anni. In particolare, la parte della provincia interessata dal progetto, a seguito della crisi economica, ha visto diffondersi condizioni di povertà, con conseguente aumento di disagio e fragilità giovanile che possono sfociare nell’abbandono scolastico. Per combattere questo tipo di piaga si è quindi deciso di creare una rete sul territorio (con capofila la cooperativa sociale «Il Piccolo Principe» di Albano Sant’Alessandro) che potesse coinvolgere i giovani in vari percorsi, dall’orientamento all’aggregazione all’inclusione. «La povertà educativa che percepiamo è sempre maggiore – ha commentato Maria Peracchi, dirigente scolastico del “Romero” –. Gli adulti fanno sempre più fatica ad essere una risorsa per i ragazzi, mentre i ragazzi a loro modo chiedono aiuto, con comportamenti che a volte ci spiazzano. Dobbiamo dare una chance non solo ai bambini, ma anche alle loro famiglie. E i progetti con diversi interlocutori del territorio possono realizzare in sinergia percorsi frutto del confronto, per far sì che il nostro contesto sociale diventi una comunità educante”.

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