LA MAFIA TEME LA CULTURA

C'era anche Libera Valle Camonica all'inaugurazione della biblioteca del centro studi Paolo e Rita Borsellino, perchè, come ha detto il suo referente Tita Raffetti nel suo intervento, quel sogno di Rita che lui le aveva promesso di realizzare, è divenuto realtà grazie a tante mani invisibili che lo hanno costruito. Il lancio su facebook del progetto bibliolapa 2.0 dopo il ritorno dal funerale di Rita è stato solo il la per un progetto che è stato sposato da tantissime persone. Fra tutti Roberto Pietrantonio titolare della Sapil di Villanuova sull'Arda in provincia di Piacenza, una ditta che si occupa di prefabbrica che già due anni fa aveva aderito al progetto bibliolapa e che ancora una volta ha voluto partecipare a questo nuovo progetto. Il viaggio a Palermo per consegnare la biblioteca al centro studi ha permesso alla delegazione camuna di visitare nel circondario alcuni beni confiscati alla mafia ed oggi sede di enti pubblici. La casa di Gaetano Sansone diventate sede del centro, quella del fratello Giuseppe ora sede dell'ordine dei giornalisti, l'ultimo covo di Totò Riina che ora ospita la stazione dei carabinieri Uditore. Tanti altri luoghi simbolo della lotta alla Mafia sono stati visitati, Cinisi sulle tracce di Peppino Impastato, Villagrazia di Carini dove una stele ricorda Nino e Ida Agostino cui il presidio camuno è stato intitolato, il parco della memoria di Capaci realizzato dopo l'attentato al giudice Falcone, Portella della Ginestra dove si è consumata la prima strage di mafia, la biblioteca realizzata per ricordare Nino e Ida, il bunker nel palazzo di giustizia dove hanno lavorato Falcone e Borsellino. Ogni luogo oggi non è solo un luogo di memoria, è un piccolo grande passo verso il riscatto.

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