LA VALLE E IL SOGNO DI RITA
Ci sono persone che sembrano immortali, hanno una carica vitale ed una forza che non immagineresti mai fossero umane. Rita Borsellino era una di queste: una donna mite ed intelligente, onesta e forte, una farmcista di Palermo con una vita come tante. Dopo la morte del fratello Paolo – ucciso dalla mafia il 19 luglio in via d'Amelio insieme agli uomini della sua scorta: Agostino Catalano, Emanuela Loi, Walter Eddie Cosina, Vincenzo Li Muli e Claudio Traina – Rita ha tirato fuori tutta la sua forza e ha continuato le battaglie del fratello. La sua ultima uscita ufficiale, già molto provata dalla malattia contro cui combatteva ormai da due anni, proprio in occasione delle commemorazioni del 19 luglio scorso e ancora una volta Rita ha chiesto con forza che finalmente esca la verità. Ma Rita Borsellino era molto legata anche alla Valle Camonica, al presidio locale di Libera, intitolato a Nino e Ida Agostino, quel presidio che l'ha aiutata, proprio due anni fa, prima che scoprisse della sua grave malattia a coronare un sogno: realizzare una bibliolapa, una biblioteca viaggiante dentro un'ape – mezzo di trasporto per eccellenza in Sicilia – che potesse raggiungere anche i quartieri più difficili e portare cultura perché, come lo sanno tutti, la mafia teme più i libri e gli insegnanti che la magistratura, perché è attraverso la cultura che si formano le coscienze, è attraverso la conoscenza che si impara ciò che è giusto ed è sbagliato. Grazie Rita per le tue battaglie, per quello che ci hai insegnato, per quello che sei stata. La Valle Camonica vuole ricordati così con alcune immagini di quel viaggio dalla Valle Camonica a Parlemo per portare un'ape trasformata in biblioteca dai campi camuni alle strade della Sicilia. Ora tocca a noi continuare nel solco tracciato da Paolo prima, da Rita poi, ognuno per quello che può, oguno per quello che sa.
Commenti
Nessun commento è stato ancora pubblicato.
Condividi la tua opinione qui sotto!