LA STORIA DI MARCELLA
Aveva 25 anni Marcella di Levrano quando venne massacrata a colpi di pietra e abbandonata in un bosco fra Mesagne (la sua città) e Brindisi. Per anni la sua morte è stata considerata un delitto maturato negli ambienti della droga. Finalmente nel 2019 emerge la verità che la mamma di Marcella, Marisa, ha cercato per anni. A uccidere Marcella che aveva smascherato i suoi loschi affari e collaborava con la questura è stata la sacra corona unita. In vista del 21 marzo Libera Brescia e Valle Camonica hanno incontrato in videoconferenza Marisa Fiorani (che è stata più volte fra noi) per ascoltare la storia di Marcella, una delle oltre mille vittime innocenti delle mafie. Marcella incontra giovanissima la droga, dopo una serie di a,ti bassi e vari vicissitudini venne uccisa perché ebbe il coraggio di contrastare e denunciare i traffici dei suoi aguzzini. Marcella fa i nomi, racconta tutto. Non firma le deposizioni che comunque vengono registrate, ma la sua condanna a morte poiché nessuno la protegge. Infatti arrivano ad ucciderla. Solo recentemente, però, emerge la verità sulla sua morte grazie alle testimonianze di alcuni collaboratori di giustizia, nel frattempo però l'autore del delitto è stato ammazzato, il caso viene archiviato, ma almeno si sa la verità. Sono tante altre le storie in attesa di verità e giustizia. In Valle Camonica è nota - il presidio Camuno e intitolato a loro - quella di Nino e Ida Agostino. Da anni la famiglia insegue la verità. Finalmente il 19 marzo in primo grado Nino Madonia (fedelissimo di Riina uno dei mandanti del delitto Agostino) è stato condannato all'ergastolo. Altri due indagati sono stati rinviati a giudizio. La storia della famiglia Agostino molto legata al presidio Camuno - Vincenzo che da allora non si taglia la barba e la moglie Augusta in attesa di verità e giustizia anche dopo la morte - e il simbolo dei misteri di mafia e delle battaglie per la ricerca della verità.
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