L'ANTIMAFIA PER LE VIE DELLA VAL SAVIORE

Nino Agostino, la sua giovane moglie, Ida Castelluccio, e la bimba che portava in grembo morirono crivellati di colpi la sera del 5 agosto 1989 mentre raggiungevano la casa di famiglia a Villagrazia di Carini per festeggiare il compleanno di Flora, la sorella più piccola di Nino. Loro sono tre vittime innocenti di mafia. Se ne contano più di mille. Storie di uomin, donne, bambini che spesso non sanno neppure perché sono morti, molti di loro, come Nino e Ida ancora in attesa di verità e giustizia. Libera, l'associazione animafia fondata da don Luigi Ciotti e dai familiari all'indomani delle grandi stragi degli anni '90 ha il compito di lottare contro le mafie e di fare memoria. La Valle Camonica ha un presidio di Libera ed è intitolato proprio a Nino e Ida. Ogni anno gli iscritti nel giorno dell'anniversario organizzano una fiaccolata. Dopo due anni di stop i volontari sono tornati quest'anno per le strade. Ad ospitare la fiaccolata il comune di Saviore dell'Adamello. La fiaccolata, partita dalla chiesa di Saviore ha percorso la vecchia strada che scende verso la frazione di Valle ad illuminare la notte, anche quella buia della repubblica e momenti di riflessioni lungo il cammino. Perché se i fenomeni mafiosi per la maggior parte dei cittadini non sono cosa nostra non è vero che il Nord non è terra di mafia: lo dimostrano i processi in corso a Brescia, lo dimostrano i beni confiscati anche sui nostri territori. Per le strade della Valsaviore è dunque richieggiata la storia di Nino e Ida, ma anche quella di altre vittime di mafia non sempre conosciute.

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