TRUFFA IN AGRICOLTURA PER I FONDI EU
Una famiglia bergamasca di presunti malghesi è stata raggiunta dalla misura cautelare emessa dal Gip di Bergamo che dispone il sequestro preventivo di beni, quindi case, auto di lusso e conti correnti per un valore di 500 mila euro. A tanto ammonta infatti, secondo l'indagine condotta dal pm Fabrizio Gaverini della Procura di Bergamo, la somma indebitamente percepita dall'Unione Europea attraverso l'utilizzo di prestanome che in quanto giovani agricoltori potevano percepire più titoli e vantaggi dalla PAC. Secondo i carabinieri forestali di Breno che hanno condotto le indagini sugli alpeggi di malghe Frisozzo a Cimbergo e sugli alpeggi di malga Zumella a Paspardo, i presunti malghesi non solo avrebbero gestito in maniera fittizia gli alpeggi, senza far pascolare gli animali ma avrebbero dichiarato, con false perizie, più superficie pascolabile di quella in realtà disponibile, così da aggiudicarsi più contributi europei, quelli destinati all'agricoltura. L'indagine, iniziata nel 2017 e condotta con appostamenti sugli alpeggi, analisi di documenti, conti correnti ed intercettazioni telefoniche, vede indagati alcuni membri della famiglia bergamasca che sarebbe al centro della truffa, un libero professionista e suo malgrado anche il sindaco di Cimbergo Giambettino Polonioli, che deve dimostrare, o forse lo faranno le indagini per lui, di non aver nulla a che fare con tale vicenda e di aver semplicemente messo a bando la concessione degli alpeggi e di aver accettato l'offerta migliore, a beneficio delle casse comunali. Il resto, il controllo sull'uso dei contributi europei, spetta alla Regione e ai carabinieri forestali. L'obiettivo dell'indagine è proprio quello di salvaguardare il già fragile equilibrio economico delle aree montane.
Commenti
Nessun commento è stato ancora pubblicato.
Condividi la tua opinione qui sotto!