CRESCE IL TURISMO OROBICO
Bergamo: destinazione turistica a tutti gli effetti. Vola il turismo in città, sono prevalentemente gli stranieri a portare ossigeno. Lo dicono i dati dell’Osservatorio turistico provinciale di via Tasso in un’anticipazione sull’andamento del 2018 del consueto rapporto annuale sui flussi turistici. In tutto sono 2,321 milioni le presenze (pernottamenti nelle strutture ricettive) registrate in provincia, contro i 2,294 milioni del 2017, un aumento dell’1,2%. Resta tallone d’Achille del turismo orobico la permanenza media. Che pur migliora, passando da 1,8 a 1,9 giorni (dato cittadino) e da 1,9 a 1,96 (dato provinciale).Parte del leone, la fanno gli stranieri che segnano un incremento decisivo: +3,3% di arrivi e +5,8% di presenze sul 2017. Negativo il dato degli italiani: -2,2% rispetto al 2017 e -2,3% degli arrivi. Ma la perdita del turismo domestico è compensata da chi giunge da oltralpe, che si dimostra sempre più interessato alla Bergamo turistica. Basti dire che nel 2008 la loro presenza si fermava al 34,7%, mentre nel 2018 è salita al 44,1%, quasi la metà dei flussi. Al primo posto Germania, seguita da Francia e Spagna. Ma negli ultimi anni, anche grazie alle rotte aperte dall’aeroporto di Orio al Serio, una nuova popolazione di turismo straniero si è fatta avanti: nel 2018, Israele, Ucraina, Polonia e Romania hanno registrato il maggior incremento in presenze (11 mila per ciascun Paese) sul 2017. Uno stanziamento complessivo di 6 milioni di euro a sostegno dello sviluppo e della realizzazione dei migliori progetti di marketing territoriale volti a incrementare l’attrattività e la competitività della destinazione Lombardia. È quanto approvato con una delibera dalla Giunta di Regione Lombardia, su indicazione dell’assessore regionale al Turismo, marketing territoriale e moda, Lara Magoni. Gli interventi riguardano la riqualificazione, ammodernamento, ampliamento di strutture finalizzare all’incremento dell’attrattività turistica, interventi volti a migliorare la dotazione delle infrastrutture per l’accessibilità, i collegamenti, la mobilità; il recupero e la riqualificazione di aree dismesse o sottoutilizzate attraverso la creazione – e successiva valorizzazione – di strutture o centri polifunzionali.
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