SPECIALISTI SAF IN VALANGA

Ghiaccio neve, ed ora anche valanga. Continua l'addestramento dei vigili del fuoco SAF lombardi in ambienti invernali in Valle Camonica e visto le recenti precipitazioni, mai sono stati così sul pezzo. Le abbondanti nevicate hanno dato attualità al pericolo valanghe, anche in aprile. In queste circostanze è particolarmente delicato intervenire, non solo perché i soccorsi devono essere estremamente rapidi e precisi, ma anche perché gli stessi soccorritori sono in pericolo. In Valle Camonica, in queste settimane, si sono tenute due sessioni di addestramento che hanno visto impegnati 30 operatori SAF avanzati in un addestramento specifico in ambiente invernale innevato. Si tratta di una formazione più approfondita rispetto a quella che si era conclusa una ventina di giorni fa e che aveva coinvolto 120 operatori SAF lombardi. Hanno partecipato vvf che avessero già esperienze pregresse in attività alpinistiche e su scenari montani invernali. Negli ultimi anni, infatti, interventi in ambienti come questi sono stati all'ordine del giorno, basti ricordare Rigopiano o l'emergenza neve in Abruzzo. I SAF impegnati nell'addestramento hanno simulato un incidente in valanga con la gestione dell'autosoccorso, hanno testato i materiali, in particolare la ricerca con ARTVA in ambiente reale di valanga, ma anche i diversi tipi di pala, le nuove sonde, hanno testato l'impatto psicologico sui vari interventi (coordinamento diretto o con altre forze già in posto), hanno capito l'importanza della velocità nell'intervento, hanno osservato l'ambiente ed il fenomeno per interpretarlo ed indirizzare i soccorsi nel modo giusto per non mettere in pericolo i soccorritori, hanno testato i mezzi di avvicinamento allo scenario, dalle ciaspole agli sci, dalle motoslitte al gatto delle nevi, hanno scavato e bonificato, hanno testato tecniche di soccorso in caso di ipotermia, after drop. In sostanza gli istruttori hanno cercato di sviscerare tutti gli aspetti legati al mondo valanga per rendere gli operatori più consapevoli di come e dove si opera ma anche che la montagna invernale deve essere vissuta con coscienza, mitigare il rischio significa infatti, e questo non vale solo per i vigili del fuoco, valutare la propia preparazione fiscica, valutare la conoscenza dell'ambiente, ricordando – ha sottolineato Franz Carrara, responsabile regionale dei SAF lombardia - che non è un artva di ultima generazione o uno zaino con ABS che ci eviterà di imbatterci in una valanga, semplicemente – ha aggiunto – questi strumenti e la conoscenza del loro utilizzo ci aiuterà a risolvere al meglio il problema qualora si verificasse o qualora fossimo chiamati ad intervenire come soccorritori". Ecco perché durante queste esercitazioni i vigili del fuoco si sono confrontati anche con alcune ditte leader nel settore per testare nuovi prodotti e nuovi materiali che usati correttamente sono molti efficaci durante gli interventi. Infine tutti devono sapere che la montagna non è assassina, semplicemente gli ambiente naturali, in qualsiasi stagione, hanno dei rischi correlati, sono i nostri comportamenti e la nostra preparazione che devono essere adeguati a questi.

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