CNSAS IN VALANGA AL MORTIROLO
La V Delegazione Bresciana del Soccorso alpino ha organizzato una esercitazione mirata sull’intervento in emergenza per la caduta di una valanga. Una quarantina di tecnici, provenienti da tutte le sette Stazioni della provincia di Brescia, hanno operato nel vasto territorio del Passo del Mortirolo, sopra il lago omonimo, a 1960 metri di quota. dove la neve raggiunge anche i due metri di altezza ed i pendii ben si prestano a simulare esercitazioni mirate e molto utili ai soccorritori. Infatti, l'intervento di soccorso in valanga è tra quelli che più di tutti è certamente “tempo-dipendente”: ' indispensabile fare presto bene e con sicurezza per salvare vite umane, mettere in sicurezza interi abitati, scongiurare il peggio. Lo scenario ha previsto due diverse aree d’intervento, con una decina i figuranti travolte dalla valanga. La richiesta d’intervento è arrivata al mattino, senza preavviso, proprio come succede anche nella realtà. I soccorritori hanno ricevuto le coordinate e poi, una volta raggiunta l’Alta Valle, hanno percorso una decina di chilometri con i mezzi cingolati, che hanno portato le squadre sui due rispettivi siti, per ottimizzare i tempi. I tecnici, suddivisi in due gruppi, hanno localizzato la valanga e hanno cominciato le procedure per il salvataggio delle persone sepolte. Prima hanno scandagliato la zona con il dispositivo Artva, per capire dove potevano trovarsi quelli dotati di questo strumento; poi hanno continuato con le sonde, per accertare o escludere la presenza di eventuali persone prive di Artva. I presunti travolti sono infine stati portati a valle con i toboga, fino a un punto in cui poteva intervenire l’elisoccorso. Il disseppellimento di chi è travolto da valanga deve avvenire in tempi molto brevi e per questo si utilizzano pale molto leggere e resistenti, ben manovrabili, per scavare con esattezza dove il soccorritore sta intervenendo. La triade di strumenti definiti per autosoccorso sono Artva, pala e sonda, strumenti obbligatori in tutte le aree innevate e per tutte le persone che praticano lo scialpinismo e attività al di fuori delle piste di sci, come per esempio escursioni con le ciaspole. Ma anche dall'esercitazione del Mortiroolo, con il debriefing degli uomini che vi hanno partecipato, è emersa con evidenza la constatazione che a vita delle persone travolte dipende anche dall’immediatezza dell’autosoccorso – ecco dunque l'importanza f fondamentale di Artva, sonda e pala che ogni escursionista deve avere son sè - oltre che da comportamenti appropriati di prevenzione, che partono dalla conoscenza dei luoghi e dei pericoli legati alla neve, ma anche alla consapevolezza di affrontare percorsi innevati con persone realmente capaci ed esperte.
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