MONTECAMPIONE COME L’EVEREST

Scegliere una collina in qualsiasi parte del mondo e ripetere le ascese, in una singola attività, fino a raggiungere gli 8.848 metri, ovvero l’equivalente altezza del monte Everest. Questo è il mantra alla base dell’Everesting: sfida lanciata dalla società australiana Hells 500’ e superata, al momento, da poco più di duemila ciclisti in tutto il mondo. Un’impresa per pochi eletti dotati non solo di una resistenza fuori dal comune, ma anche di un pizzico di follia. Da sabato 27 aprile la prestigiosa hall of fame di questa singolare gara può, tuttavia, annoverare altri due nomi, quelli dei bergamaschi Simone Bonzanni e Marco Rocca. I due atleti, entrambi classe ’93 e in forza alla Fly Cycling Team, hanno inforcato le loro bici alle due del mattino e poi pedalato, su e giù, dal tracciato che da Pian Camuno conduce al Plan di Montecampione eguagliando così l’altezza di 8.848 metri. Sei ascese, circa sedici ore in sella e oltre 230 chilometri percorsi: Simone e Marco hanno così completato, sulla salita che incoronò anche Marco Pantani, l’Everesting. Una sfida contro la fatica, contro il dislivello, ma soprattutto contro se stessi. Un doppio confronto per Simone Bonzanni, affetto da diabete fin dall’età di dieci anni, nazionale azzurro e laureatosi campione italiano nel 2018. Sulla scia dei due atleti orobici, ma solamente per una singola ascesa, anche il pescarese Giuseppe Fonzi.

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