LA BALA CREELA DIVENTA INTERNAZIONALE

Giocavano a palla i romani: e lo facevano con gusto, allegria, sportività e tanta passione. Lo dice anche l'antica tradizione bimillenaria della Vallecamonica dove, secondo le ricerche dello storico gianichese Franco Comella, uno dei giochi con la palla più affascinanti, la “Bala creèla”, era certamente un grande intrattenimento popolare, culturale, identitario dei camuni, con un crescente successo fino a quando i centri storici e le contrade della valle sono stati invasi dalle automobili. Ruolo fondamentale e dominus della Bala Creela è quello del “Batidur” che viene scelto per indubbie doti fisiche, atletiche, di leader, di forza, di astuzia, acume e capacità di creare squadra e abbattere gli avversari con eleganza, furbizia e determinazione, come sostiene anche il giovane e già molto apprezzato Batidur Riccardo Mondini. Per giocare a bala, creela è indispensabile tornare ai campi di gioco della storia: le vie, le piazze, le contrade dei centri storici dei paesi camuni che devono essere liberati dalle auto per far posto ai magnifici tornei della dura palla di pelle d'asino o capra che ricopre un denso grumo di crini di cavallo. La storica Bala creela camuna, con il sostegno del Distretto culturale della Comunità montana di Vallecamonica, sarà giocata a Verona nel centro storico sabato 14 e domenica 15 settembre da una forte rappresentativa camuna nell'ambito di Tocatì, festival internazionale dei giochi di strada.

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