FALSE RELAZIONI, NEI GUAI BERGAMASCO

Un 52enne, titolare di una società di consulenza della Provincia di Bergamo, è stato interdetto dall'esercitare la professione per 9 mesi. La misura cautelare è stata emessa dal Gip Cavalleri del Tribunale di Bergamo in seguito alle indagini condotte, su mandato della Procura, dai carabinieri del NOE di Brescia coordinati dal pm Gaverini. L'accusa è quella di aver falsificato le relazioni ambientali. L'indagine è iniziata a maggio 2018 in seguito alla denuncia presentata dall'amministratore di una società bergamasca specializzata in analisi di laboratorio, che denunciava appunto diverse alterazioni, da parte della società di consulenza ambientate gestita dal 52enne, dei referti delle analisi condotte su alcune emissioni in atmosfera presso una fonderia di Orio al Serio. Secondo i carabinieri i referti sarebbero stati modificati prima di essere trasmessi al cliente, per il successivo inoltro all'Arpa. Non si sarebbe trattato di un caso isolato ma di un modus operanti collaudato. Ci sarebbero state quindi in passato altre falsificazioni, con referti riportanti anche un numero di campionamenti maggiori rispetto a quelli effettivamente svolti, così da risparmiare risorse ed incrementare il profitto per l’azienda. I dipendenti, per lo più giovani professionisti neo laureati, sarebbero stati minacciati di licenziamento se non collaboravano. Una volta scoperte le falsificazioni da parte della società di analisi bergamasca, la società di consulenza si sarebbe rivolta ad altre società del bresciano e avrebbe continuato ad alterare i referti. Sarebbero undici, secondo le indagini, le relazioni falsificate. Le aziende presso le quali avvenivano i campionamenti non sarebbero state a conoscenza di nulla e avrebbero comunicato dati non veritieri ad Arpa involontariamente.

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