LAVORO NERO: 151 CASI IN BERGAMASCA
Numeri preoccupanti quelli relativi al lavoro nero in bergamsca. Su oltre 1.000 controlli nei primi nove mesi dell’anno, si sono riscontrate irregolarità che hanno riguardato il 74% delle ispezioni svolte. È questo il risultato dell’attività portata a compimento dai 22 esperti dell’Ispettorato territoriale del lavoro di Bergamo. Un’attività che si intreccia con quella di altri soggetti e in particolare l’Ats. Preoccupa la proiezione in vista del bilancio di fine anno, che potrebbe attestarsi sui 1.300 controlli, con un rendiconto che, rispetto ai 1.200 del 2018, supererà l’attività dello scorso anno di circa 100 ispezioni. Quasi il 20% dei controlli avviene in un comparto che nella Bergamasca ha avuto nel corso degli ultimi anni una vera e propria crescita esponenziale, ovvero quello della logistica, dove lo scorso anno sono scattate 235 verifiche. Un focus particolare nell’ambito dell’autotrasporto ha riguardato il controllo dei dischi che consentono di verificare se gli autisti hanno rispettato le pause, per un totale 376 accertamenti. A preoccupare è il dato relativo al lavoro in nero: da gennaio a settembre l’Ispettorato ha scoperto 151 casi, il 60% dei quali nel comparto della ristorazione, mentre di lavoratori clandestini ne sono stati individuati 9. I fenomeni di interposizione (ovvero di somministrazione fatta in maniera irregolare), hanno riguardato invece 122 lavoratori. Grazie all’intervento degli ispettori 16 lavoratori che erano inseriti a partita Iva sono stati assunti come dipendenti. Le violazioni per la sicurezza sui luoghi di lavoro sono state ben 114, mentre 61 sono le violazioni che hanno comportano un provvedimento penale. Un particolare focus è stato riservato dagli ispettori ai lavoratori minorenni che godono di una serie di tutele particolari, riguardanti gli orari di lavoro, le pause e l’attività notturna. In questo ambito le violazioni accertate sono state 15. Complessivamente nei primi nove mesi del 2019 le sanzioni pecuniarie comminate sul territorio della nostra provincia hanno raggiunto la somma di 581.175 euro. Tra gli altri provvedimenti anche la sospensione di 62 attività.
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