TRE GIORNI DI STUDIO SULL'ARTE RUPESTRE CAMUNA
Senza il riconoscimento Unesco, senza l'intuizione di chi allora comprese per primo il valore di quello che dal passato riemergeva, senza il Centro Camuno di Studi Preistorici, oggi il patrimonio archeologico camuno rappresentato dalle incisioni rupestri, forse non sarebbe famoso in tutto il mondo e forse non riceverebbe l'attenzione che merita da parte delle istituzioni. Per questo il Valcamonica Symposium che questo venerdì 25 ottobre si è aperto a Capo di Ponte, ha preso il via dal ringraziamento ad Emmanuel Anati, archeologo di fama mondiale che a partire dagli anni 50 con le sue spedizioni portò alla luce con altri pionieri e ricercatori decine di migliaia di incisioni rupestri che con loro lavoro resero la Valle Camonica il polo d'arte rupestre più importante d'Europa. Un giorno di 40 anni fa tutta la documentazione raccolta venne spedita da Anati e dall’allora Assessore alla Cultura della Regione Lombardia, Sandro Fontana, all'indirizzo dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura che comprese le incisioni rupestri camune nella lista dei beni considerati patrimoni dell'Umanità dell'Unesco per la testimonianza che rappresentano, di una civiltà del passato e per la straordinaria documentazione figurata sui costumi e sulle ideologie preistoriche che ci tramandano. L’arte rupestre della Valcamonica fu inserita nella della Lista del Patrimonio UNESCO non solo per la sua particolare importanza storico-archeologica, ma anche per la qualità gli studi ad essa correlati che hanno aperto nuovi orizzonti per la comprensione della cultura umana. Studi portati avanti dal 1964 dal Centro Camuno di Studi Preistorici fondato da Anati nel 1964 che oggi continua ad ampliare e a valorizzare l'enorme patrimonio che continua ad emergere dal passato. Quest'anno il Symposium ospita anche l’Assemblea Annuale del PRAT – CARP che riunisce esperti e ricercatori di tutta Europa, ha ottenuto la medaglia del Presidente della Repubblica ed è organizzato dal Centro Camuno di Studi Preistorici in collaborazione con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e il Turismo, Regione Lombardia, Comunità Montana di Valle Camonica, Comune di Capo di Ponte e molte altre realtà del settore e del territorio. Presenti molte autorità a testimoniare l'importanza delle istituzioni nel difficile compito di promuovere e sostenere il lavoro di ricerca, manutenzione e promozione dei siti archeologici.
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