112 IN TRINCEA
Il numero unico di emergenza, 112, istituito dal 2015 in tutta Europa, per Brescia e Lombardia orientale in questi giorni è preso d'assalto da un numero di chiamate di oltre il quadruplo rispetto al traffico già intenso. La postazione di Brescia nel cosiddetto “numero laico”, che ha la funzione di smistare le chiamate sui tre grandi canali, cioè ordine pubblico, vigili del fuoco e sanità, riceve telefonate anche dalle zone “rosse” di Lodi e Cremona. Come era lecito attendersi, la preoccupazione della gente a volte fa perdere di vista i percorsi più logici e razionali: ecco ancora una volta l'invito a rivolgersi al numero verde regionale ed a quello nazionale per informazioni, lasciando libero il più possibile il 112 che deve invece risolvere le emergenze. Un ruolo importante e delicato in questa fare è quello dei medici di famiglia che, pur sottoposti a turni impegnativi, possono dare una risposta tranquillizzante. Chi chiama il 112 deve sapere che si sentirà porre subito due domande alle quali rispondere con precisione: da dove si chiama e per quale motivo esatto. E infine, l'appello degli operatori del numero unico di emergenza perché il 112 diventi una grande risorsa della comunità soprattutto in questa fase complessa e delicata
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