TRISTE EPILOGO PER LA SCUOLA CATTOLICA

La pandemia in corso ha iniziato a mietere vittime anche nel tessuto sociale , culturale, formativo e professionale dei nostri territori: la grave crisi sanitaria, infatti, che ha innescato una drammatica spirale economica al ribasso sta mettendo a rischio molti aspetti della società, tra cui le scuole paritarie. Tra essi, la Scuola cattolica di Vallecamonica che ha sede a Cemmo di Capo di Ponte, gestita dalla omonima Fondazione del 2012, anno nel quale si è cercato con coraggio, lungimiranza e aiuti concreti di rilanciare il tema formativo a impronta cattolica con un ventaglio più ampio e articolato di offerte. Accanto al Liceo linguistico S. Dorotea, infatti, è stato strutturato un ottimo Istituto tecnico con taglio manageriale ed è stato aperto un Centro di Formazione professionale, dedicato a Padre Ottorino Marcolini, con un indirizzi innovativi e rivolti alle esigenze specifiche del tessuto economico del territorio. La Scuola ha sempre avuto alta considerazione culturale e istituzionale, ma l'alta considerazione, si sa, non basta: il disavanzo gestionale è andato, infatti, aumentando in questi anni con la scure che ha colpito duramente proprio in queste settimane, causando un terremoto economico a partire dalle famiglie. Una classe deve avere almeno 20 iscritti per la sostenibilità economica del sistema: ma per il prossimo anno scolastico le iscrizioni alla scuola media e all'Istituto tecnico commerciale non ci sono. Ecco quindi la decisione dolorosa, drammatica per molti e triste per la storia della Fondazione e dell'Istituto che si ispira alla vocazione della Fondatrice, la Beata Annunciata Cocchetti, che vedeva, come i grandi santi dell'ottocento, la formazione di stampo cattolico come momento di crescita umana globale della persona e come offerta di grandi opportunità per il futuro dei giovani. Mentre la scelta di istituire il Centro di formazione professionale Padre Marcolini si è rivelata vincente, tanto che dopo aver acquisito la gestione del corso di edilizia dalla Scuola edile di Breno nel 2016, potendo anche contare su contributi regionali contrariamente alla paritaria di Cemmo, non così è per la media e l'Istituto tecnico. Ora, con una lettera datata 11 maggio, i rappresentanti di classe hanno inviato una richiesta articolata al Consiglio di Amministrazione della Fondazione nella quale, oltre ad esternare sorpresa e disapprovazione per la scelta intrapresa e la fortissima preoccupazione per i ragazzi, chiedono un incontro chiarificatore, da farsi secondo le modalità possibili in tempo di distanziamento sociale, per valutare proposte costruttive concrete e mantenere i corsi formativi per i ragazzi. Insomma, forse il portone della Scuola cattolica non è ancora ermeticamente chiuso: i prossimi giorni potrebbero essere decisivi anche alla luce delle proposte dei genitori.

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