L'ESERCITO SILENZIOSO DELLA PROTEZIONE CIVILE
Hanno distribuito mascherine, farmaci, pasti, tablet agli studenti, hanno allestito tende e brandine da campo e hanno svolto assistenza in operazioni di sanificazione e aiuto alla popolazione ogni volta che è stato richiesto. Sono gli uomini della protezione civile che durante l'emergenza Coronavirus sono stati uno dei volti più vicini alla popolazione. Pettorina gialla, mascherina sul viso e tanta buona volontà, le 159 organizzazioni di volontariato di protezione civile divise tra associazioni e gruppi comunali, che contano più di 5 mila volontari, 600 dei quali ancora al lavoro sul fronte del post emergenza, hanno attivato ben 205 centri operativi comunali in 205 Comuni bresciani, ma non solo, la colonna mobile provinciale ha allestito tende pretriage e brandine da campo presso il pronto soccorso del Civile d Brescia, dell'ospedale di Chiari, di Gavardo e di Iseo, ha allestito gazebo per screening sanitario drive-in in diverse zone della città e ha fornito supporto logistico in diverse situazioni, dalla consegna del materiale sanitari, alla collaborazione con Federfarma per il reperimento di bombolo di ossegno, alla sanifcazione delle Rsa, alla gestione della rete dei trasporti. Sono 2.603.100 le mascherine in totale ad oggi distribuite in provincia di Brescia dalla protezione civile ai Comuni e alle diverse realtà che ne facevano richiesta. Al lavoro dal 25 febbraio al 7 giugno per svolgere quasi 29431 giornate di lavoro, un esercito silenzioso e generoso di 1830 volontari di cui 11 hanno perso la vita in questo periodo, per colpa del virus. Senza questa forza molti Comuni non sarebbero riusciti a fare fronte all'emergenza. Si tratta di uomini preparati, formati, per assistere la popolazione e le istituzioni, che hanno attivato anche delle raccolte fondi e sono stati oggetto di donazioni per garantire ai volontari stessi kit di sanificazione e dispositivi di protezione, arrivati solo ad aprile, dopo 15 giorni di lavoro senza protezioni adeguate, per mettere in campo la più difficile esercitazione di massa mai testata.
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