MASSIMA ATTENZIONE SUL TERRITORIO
"Cento casi analizzati in Lombardia, fino ad oggi tutti negativi". A confermare che non c'è nessuno allarme coronavirus nella nostra regione è l'assessore al welfare del pirellone Giulio Gallera. Ciò nonostante sono state attivate tutte le misure di prevenzione insieme alle ATS che stanno facendo anche le verifiche attive per gli studenti rientrati dalla Cina. Queste sono state attivate dal ministero della salute su tutto il territorio nazionale su sollecitazione del governatore della Lombardia Attilio Fontana. Gli studenti al rientro dalla Cina in sostanza scelgono volontariamente di astenersi dalle lezioni scolastiche per due settimane a scopo precauzionale. Si tratta di azioni di sistema che coinvolgono gli istituti scolastici, le famiglie (chiamate a verificare la temperatura dei ragazzi più volte al giorno), e le ATS che contattano quotidianamente i genitori e verificano le condizioni di salute dei figli. In caso di necessità, si attiva il percorso di verifica tramite 112. l'invito dell'assessore Gallera – che proprio in questi giorni ha fatto visita alla comunità cinese della Brianza - è a non lasciarsi sopraffare da inutili allarmismi. Intanto però lo stesso assessore ha potuto constatare di persona una grande preoccupazione da parte degli imprenditori e dei commercianti cinesi per la crescente diffidenza nei confronti dei loro connazionali. Contestualmente l'assessore ha rilevato fra la comunità cinese lombarda un forte senso di responsabilità. Basti pensare che le stesse aziende cinesi che operano in Italia impongono ai propri dipendenti al rientro dalla Cina un periodo di riposo di due settimane, al fine di azzerare il rischio di possibili contagi. UNA RACCOLTA DA RECORD 10 mila 900 farmaci. Sono quelli raccolti a Brescia in occasione della settimana del farmaco, sette giorni di raccolta (invece che uno) in occasione dei 20 anni di vita del banco farmaceutico. Il bilancio lo traccia Francesco Paracini responsabile del Banco farmaceutico a Brescia, nonché vicepresidente di Federfarma e titolare di una farmacia in città. Estendere la raccolta del farmaco a una settimana ha rappresentato uno sforzo notevole, ma ne è valsa la pena dicono da Federfarma. L'incremento nella raccolta, infatti, anche nella nostra provincia, è stato notevole. 10 mila 900 farmaci (erano stati circa 6 mila 800 nel 2019 e 6 mila 200 nel 2018). In tutta Italia sono state collettate 541 mila confezioni, contro le 422 mila circa dello scorso anno (il 29% in più). Nel Bresciano hanno aderito quest’anno cento farmacie (4 mila 945 in Italia), con 42 enti assistenziali convenzionati con il Banco farmaceutico (mille 859 in Italia) che riceveranno quindi i medicinali. I farmaci raccolti, infatti, andranno ad enti ed associazioni che li useranno per i loro assistiti. I bresciani, su indicazione del loro farmacista e con l’assistenza della rete di volontari, hanno donato farmaci senza obbligo di prescrizione, in particolare antinfluenzali, antinfiammatori e antipiretici. In questo modo – dicono i responsabili del banco farmaceutico, siamo in grado di donare una buona quantità di farmaci agli enti assistenziali del bresciano per contrastare la povertà sanitaria. Tutto questo è stato possibile grazie ai cittadini che hanno donato un farmaco, ai volontari del Banco farmaceutico e delle realtà assistenziali che hanno fatto la raccolta nelle farmacie e naturalmente ai farmacisti che hanno ospitato la raccolta nella propria farmacia. Nonostante il risultato straordinario della raccolta i farmaci non sono ancora sufficienti a coprire il fabbisogno espresso dagli enti anche se daranno una buona mano.
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