NESSUN CASO DI CORONAVIRUS IN LOMBARDIA

Desta preoccupazione anche in Regione Lombardia il caso dei due cinesi, marito e moglie di 67 e 66 anni, risultati positivi al Coronavirus e in vacanza a Roma, perché i due turisti erano atterrati il 23 gennaio all'aeroporto di Malpensa. I controlli negli aeroporti sono scattati il 26 gennaio e quindi i due turisti sono passati inosservati anche perché potevano ancora non manifestare i sintomi del virus, il cui periodo di incubazione dura 14 giorni. I passeggeri di quel volo sono stati istruiti sul comportamento da tenere, in questi giorni, fino all'esclusione del contagio e nel caso del manifestarsi di alcuni sintomi respiratori come febbre, tosse secca, mal di gola, difficoltà respiratorie. In quel caso dovrebbero indossare una maschera chirurgica se si è in contatto con altre persone, utilizzare fazzoletti usa e getta e lavarsi le mani regolarmente. Nessun allarmismo però, chiariscono in una conferenza stampa il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana, perché i due turisti sono partiti subito verso Verona e poi Roma, senza fermarsi in Regione Lombardia dove quindi non si registrano casi di Coronavirus. A tranquillizzare sul fatto che eventuali casi sospetti vengono immediatamente segnalati e presi in carico, è l'assessore regionale al Welfare Giulio Gallera che ha spiegato il funzionamento della macchina regionale: negli aeroporti, dove comunque sono stati bloccati i voli da e per la Cina, e negli ospedali vengono segnalati casi sospetti, prelevati ed inviati campioni ai tre laboratori attivati e quindi trasferite le persone in uno dei 17 reparti specializzati. Nello specifico i controlli a Malpensa sono gestiti da un’unità speciale (USMAF) che dipende direttamente dal Ministero della Salute che, una volta verificati i primi casi, dispone controlli direttamente sugli aerei a Fiumicino dove atterrano voli diretti. Dal 25 gennaio sono stati effettuati 23 controlli, 28 hanno già dato esito negativo e gli altri 5 sono in valutazione. I Laboratori di Riferimento regionali indicati per la ricezione dei campioni biologici, ovvero quello il Dipartimento di Scienze Biomediche per la Salute, Università di Milano, il laboratorio di Virologia e Microbiologia del Policlinico San Matteo e l'unità di Microbiologia Clinica, Virologia e diagnostica delle Bioemergenze dell'ospedale Luigi Sacco, provvedono a raccordarsi con il laboratorio dell’Istituto superiore di sanità e a informare contestualmente la UO Prevenzione di Regione Lombardia e la struttura di ricovero del paziente. La rete delle malattie infettive ospedaliere della Regione Lombardia che fa da riferimento per la gestione ed il ricovero dei casi è composta da 17 reparti specializzati in più ospedali in tutta la Regione, compreso il Papa Giovanni di Bergamo e il Civile di Brescia.

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