SI CHIUDE IL CASO SELCA

Gli amministratori della La ex-Selca di Forno d'Allione, dichiarata fallita nel giugno 2010, sono stati assolti questo lunedì con formula piena dal tribunale di Brescia nel giudizio affidato al giudice Maria Chiara Minazzato dall'accusa di omessa bonifica, perché il fatto non sussiste. Sono quindi prosciolti da ogni accusa, relativamente al capo d'imputazione del processo che si è svolto questo lunedì, Flavio Bettoni, ex proprietario con il fratello Ivano, Michele Carta Mantiglia, Piergiorgio Bosio ed Ettore Vacchina, gli amministratori che dopo il 2010 si erano alternati alla guida dell’azienda che era finita al centro di un imponente caso giudiziario sul traffico di rifiuti, stoccaggio degli stessi, mancata bonifica dell'aera industriale. I rifiuti, partiti dall’Australia e arrivati a Berzo Demo passando dal porto di Marghera, come ricostruito dalla procura di Brescia, erano composti da circa 23mila tonnellate di scorie con cianuri e fluoruri che tra settembre 2009 e febbraio 2010, erano state rimesse sul mercato da Selca senza alcun trattamento. I giudici stabilirono però che di irregolare, in quella operazione, non c’era nulla e tutti furono assolti. Il giudice di quel processo aveva scritto nella sentenza: “se esaminata da funzionari pubblici esperti, capaci e preparati, se considerate esattamente le caratteristiche dei prodotti ottenuti, la loro destinazione, il tipo di utilizzo e l’assenza di ricadute negative maggiori rispetto all’utilizzo di materie prime, anche oggi il procedimento di recupero già attuato potrebbe astrattamente essere autorizzato: le miscele prodotte da Selca sono state legittimamente preparate per il riutilizzo e vendute come prodotto al di fuori della disciplina dei rifiuti”. Sui piazzali e nei capannoni della ditta erano rimasti, dopo il fallimento, 45mila metri cubi di materiale: da varie parti erano giunte segnalazioni e denunce sulla loro presenza e la Procura aveva allora messo in campo un nuovo PM che aveva portato gli imputati a processo con l’accusa di omessa bonifica. Il processo celebrato questo lunedì ha messo la parola fine al caso Selca, per quanto riguarda anche l'omessa bonifica. L'area è oggetto di interesse per insediarvi altre importanti attività produttive: in campo vi è la Lucchini Rs di Lovere che, per partire, necessita di un'area bonificata secondo i criteri vigenti

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