NUOVA SENTENZA PER EX SELCA

Non luogo a procedere per i vertici della società Ex«Selca, fallita nel giugno 2010, sui cui piazzali sono rimaste montagne di rifiuti, ora messi in sicurezza nello stesso sito industriale in attesa del loro definitivo smaltimento, perché l'area possa essere bonificata e quindi reindustrializzata. La doppia vicenda processuale legata all’ex Selca di Forno Allione, il procedimento per fallimento e la causa per traffico di rifiuti e mancata bonifica, ha lasciato un’eredità molto pesante, in attesa della rinascita dell’ex sito industriale di Berzo Demo che potrà avvenire solo a sito completamente bonificato e certificato, il cui costo supera i 20 milioni di euro. Ora, però, la Procura di Brescia ha chiesto la sentenza di non luogo a procedere immediato, così come prevede l’articolo 129 del Codice di procedura penale, per Flavio Bettoni, tra i proprietari dell’azienda (già assolto dall’accusa di traffico di rifiuti col fratello Ivano) e presidente Selca dal 2007 al 2010, per l’amministratore unico Piergiorgio Bosio, che l’ha guidata dal 1997 al 2007, per il procuratore speciale Ettore Vacchina e per il consigliere delegato Michele Carta Mantiglia attivo dal 2007 e fino al fallimento del giugno 2010. Erano accusati a vario titolo di traffico illecito di rifiuti e della mancata bonifica dei 23mila metri cubi di celle elettrolitiche arrivate dall’Australia per essere trattate. Il giudice ha aggiornato l’udienza a giugno, quando ci sarà la sentenza su questo filone dell'intricata vicenda di ex-Selca.

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