STALKING, AI DOMICILIARI UN 53ENNE
Il divieto di avvicinamento alla ex moglie, spesso, nei casi di stalking, serve poco a tenere lontano il persecutore dalla sua vittima. Così il giudice, su segnalazione dei carabinieri, per un 53enne ha disposto i domiciliari. L'uomo, un operaio originario del Marocco ma da diversi anni residente in Valle Camonica con la sua famiglia, era stato denunciato nel 2019 dalla ex moglie per il reato di atti persecutori. Il copione è sempre lo stesso. L'uomo non accettava la fine della relazione ed era accecato dalla gelosia nei confronti del nuovo partner della donna. Così sono cominciate le molestie e i pedinamenti che hanno portato l'ex moglie a rivolgersi al centro antiviolenza e alle forze dell'ordine. In seguito alla denuncia il giudice ha vietato all'uomo di avvicinarsi alla donna e i carabinieri hanno tenuto sotto controllo il suo comportamento fino a quando lo hanno sorpreso, nelle scorse settimane, violare il provvedimento. L'Autorità Giudiziaria di Brescia ha così deciso di aggravare la misura cautelare, disponendo gli arresti domiciliari. Ed è tornato invece in carcere per aver violato gli arresti domiciliari, a Esine, un pregiudicato 26enne, originario del Marocco, trovato di nuovo a spacciare cocaina. Il 26enne era stato posto ai domiciliari dopo che a maggio i carabinieri della compagnia di Breno lo avevano fermato per un controllo e il giovane aveva lanciato fuori dal finestrino dell'auto un marsupio con della cocaina. I militari hanno continuato a tenerlo d'occhio anche dopo l'udienza di convalida e hanno appurato che il 26enne violava l'obbligo di non ricevere in casa gente estranea alla sua famiglia e riceveva connazionali legati al mondo degli stupefacenti. I militari del Nucleo Radiomobile hanno documentato il suo comportamento e per il 26enne si sono aperte le porte del carcere di Canton Mombello.
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