UN AIUTO PER IL RESTAURO DELL'ORGANO
Sono cominciati nelle scorse settimane, con lo smontaggio delle canne, i lavori di restauro dell’organo della chiesa parrocchiale di San Matteo di Angone di Darfo. L'organo, a trasmissione meccanica con oltre 700 canne, fu costruito nel 1908 da Vittorio Facchetti di Brescia. Negli anni l’organo ha subito vari interventi, non tutti felici, tra cui quelli di don Giochino Massa, organista e organaro di Angone, nel 1930, dell’organaro Giulio Ghetti di Bergamo nel 1949 (che ne alterò molti registri), della ditta La Calidiana di Padova nel 1969 e della ditta Giuseppe Borghi di Crema nel 1987/88. Sulla base delle notizie raccolte e del progetto presentato la Soprintendenza ha quindi prescritto un restauro integrale mirante al pieno recupero della conformazione che il manufatto aveva allorché fu posato dal Facchetti nel 1908, eliminando le alterazioni via via apportate, in primis quelle operate da Giulio Ghetti nel 1949. Ad eseguire il restauro sarà la ditta Antica Ditta Organara Cav. Emilio Piccinelli di Ponteranica (Bergamo), cattiva dal 1911 dopo essere subentrata all’ultima bottega dei grandi organari Bossi di Bergamo; la commessa è stata affidata dopo l’esame di vari preventivi, vagliati dalla Parrocchia in collaborazione con la Commissione Organi della Curia ed altri autorevoli esperti. «Il preventivo di spesa – commenta il parroco don Ennio Galelli affiancato dai fabbricieri del consiglio pastorale per gli affari economici che più da vicino hanno seguito la fase preparatoria dei lavori – è di 62.040 euro; poco meno della metà, ovvero 28.403, sono stati assegnati come contributo a fondo perduto da parte della CEI tramite l’8 per mille: sulle casse della Parrocchia graverà il resto, pari a 33.637 euro; inutile dire che confido nella generosità dei parrocchiani, peraltro ampiamente dimostrata nel tempo col restauro della chiesa nel 2000 e con quello dell’altare nel 2015». «Nelle prossime settimane -prosegue don Ennio- lanceremo una specifica campagna di raccolta fondi, ma ogni contributo è bene accetto sin da subito! Chi poi volesse informazioni più dettagliate può rivolgersi a me o ai componenti del CPAE, oppure inviare una e mail a angone@diocesi.brescia.it». Lungo ed articolato l’iter di autorizzazione dell’intervento, svoltosi tra l’Ufficio Beni Culturali Ecclesiastici della Curia, la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Brescia ed i titolari e consulenti della ditta Piccinelli. «Ricordo solo, -dichiara sempre il parroco- che abbiamo cominciato a parlarne in Consiglio Pastorale nell’aprile 2018, per poi arrivare alla presentazione della prima domanda in Curia nel settembre dello stesso anno; sono poi seguiti la domanda in soprintendenza nel giugno 2019 ed infine il Decreto della CEI del 18 maggio 2020, che ci ha consentito concretamente di poter dare il via all’intervento». Suono rinnovato dunque nella piccola e bella chiesa di San Matteo, a testimonianza di un impegno concreto per far conoscere e valorizzare le nostre opere d’arte, a servizio della liturgia e della cultura.
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