CIVIDATE RICORDA LE VITTIME DI MAFIA

La mafia è più forte dello Stato e non può essere soggetta alle sue regole e alla giustizia. Questo è quello che Cosa Nostra ha voluto ribadire negli anni '90 con l'uccisione dei magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, due magistrati che volevano cambiare le cose. Il messaggio però, lanciato sotto gli occhi del Mondo, obbligò lo Stato ad impegnarsi per liberare non solo Palermo, non solo la Sicilia, ma l'Italia intera e lo Stato dalle infiltrazioni mafiose. L'esperienza di Falcone e Borsellino, i loro metodi investigativi, le loro proposte come lo sconto dei pena ai pentiti di mafia per renderli collaboratori di giustizia, vennero ripresi e portati avanti, ma la mafia ancora oggi è tutt'altro che sconfitta. Per questo l'amministrazione comunale di Cividate Camuno questa domenica ha ricordato la strage di Capaci del 23 maggio del 1992 in cui morirono Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e i tre uomini della scorta Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani e la strage di via D'Amelio in cui persero la vita Paolo Borsellino e i cinque agenti della sua scorta Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. L'Italia al messaggio di Costa Nostra reagì, qualcuno si rassegnò, pensando che forse la mafia era più forte dello Stato, qualcuno prese le distanze dal sud, senza considerare che la mafia uccide al sud ma ricicla affari e denari al nord, ma la sollevazione popolare contro la mafia arrivò anche al nord dove ad esempio, nel 1993, l'allora amministrazione comunale di Cividate intitolò a Falcone e Borsellino una piazza e inaugurò un momento di Franco Ghitti alla loro memoria. "Si muore generalmente perché si è soli o perché si è entrati in un gioco troppo grande.” Aveva detto Falcone prima di venire ucciso. “Sono un morto che cammina”. Aveva detto Borsellino prima di fare la stessa fine. Testimoni di uno Stato che non riusciva a proteggere i propri uomini e di conseguenza nemmeno le proprie istituzioni ma che oggi lotta per la libertà.

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