UN NUMERO UNICO PER LA GUARDIA MEDICA

Da lunedi 20 Luglio alle 20, anche in Bergamasca il servizio di medici di continuità assistenziale – l’ex guardia medica – ha cambiato numero. Non si deve più comporre lo 035 3535, ma il 116 117. Non è quindi più operativo il «risponditore» provinciale che faceva capo ad Ats, ma la centrale operativa regionale (come per il 112), all’interno del perimetro dell’ospedale milanese Niguarda. Personale non medico effettua una prima intervista strutturata, che verifica lo stato di coscienza, dolore e respiro può valutare se potenzialmente si sia in una situazione da 118, poi, può dare informazioni anche su ambulatori o farmacie, perché spesso arriva anche questo tipo di chiamate. Si screma, si lavora sull’appropriatezza della telefonata, e alla fine al medico giungono solo le chiamate di propria competenza. Prima, con le centrali provinciali, capitava che a rispondere fossero direttamente i medici: ora non più, e questo consente ai medici di dare maggiori e migliori risposte al cittadino. Un tassello da tenere in considerazione anche in chiave-Covid, come ricordano gli addetti ai lavori. La possibilità di registrare e tracciare tutti gli eventi consentirà a breve di avere i primi dati di verifica sull’attività che ieri è partita a Bergamo e tra una settimana a Brescia, per completare così tutto il territorio lombardo. “Siamo la prima regione d’Italia ad attivare questo numero – ha affermato Giulio Gallera, assessore lombardo al Welfare –. Dietro questo c’è un grande lavoro di efficientamento del servizio: i risultati sono già importanti, a partire dalla risposta in pochi secondi, sull’imprinting di quello che è il 112. Sono orgoglioso del grande sforzo organizzativo, che evidenzia la capacità di Areu di essere capofila in Italia. È un servizio di grande utilità per i cittadini: prima ogni provincia aveva il suo numero, e chi si spostava poteva trovarsi in difficoltà; ora c’è un unico riferimento per l’intero territorio regionale”.

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