SGOMINATO TRAFFICO INTERNAZIONALE
Con gli ultimi dieci arresti, il blitz dell'arma con più di cento militari impegnati è scattato all'alba del 15 settembre in diverse zone del centro-nord Italia, i carabinieri delle compagnie di Breno e Clusone – grazie ad un'indagine coordinata dalla DDA della Procura di Brescia e dai pm Claudia Passalacqua e Paolo Savio - hanno definitivamente sgominato un'organizzazione criminale italo-albanese, ben organizzata e ben ramificata, dedita al traffico internazionale di cocaina. L’indagine, avviata alla fine di agosto 2019 e conclusa circa tre mesi dopo, aveva già portato all’esecuzione di 18 arresti e al sequestro di oltre 15 chili di cocacina, valore commerciale circa un milione di euro. L'operazione di queste ore, in esecuzione di ordinanze cautelari emesse dal GIP, ha portato in carcere il resto della banda: due coniugi italiani di Pieve a Nievole, oltre a diversi componenti del gruppo di albanesi, un 31enne residente a Malegno, un 28enne di Firenze, un 49enne di Comacchio (Fe), un 40enne di Mestre (Ve), un 33enne di Bergamo, un 29enne di Sarnico (Bg), un 26enne di Ponte San Pietro (Bg) e un 29enne di Malnate (Va). L'indagine parte dal sequestro di 500 grammi di cocaina a Breno il 9 giugno 2019. Furono allora arrestati due fidanzati albanesi e un elettricista di Esine. Avrebbero potuto sedersi sugli allori gli uomini del capitano Filiberto Rosano, e invece no, hanno chiesto di poter approfondire la provenienza della roba è in meno di due mesi sono riusciti a risalire la piramide che li ha portati, grazie alla collaborazione dei colleghi del capitano Daniele Falcucci della compagnia di Clusone, ad assestare un primo colpo ad un sodalizio criminale che movimentava ingentissimi quantitativi di droga, soprattutto cocaina, che venivano importati dall'estero e che nelle province di Brescia e Bergamo, e in altre province del Nord e centro Italia venivano smistati. Al vertice dell'organizzazione due fratelli albanesi di 27 e 25 anni residenti a Fiesole in provincia di Firenze. Per far entrare la roba in Italia dal Belgio e dall'Olanda i corrieri utilizzavano auto appositamente modificate per nascondere i carichi in doppi fondi. La base logistica dell'organizzazione era a Pistoia. Da qui partivano i corrieri che ritiravano i carichi all'estero e poi li smistavano nelle province di Brescia, Bergamo, Ferrara, Venezia, Bolzano, Monza, Brianza, Alessandria e Varese. La prima parte dell'operazione si era conclusa nel novembre scorso dopo che, in seguito a serrate indagini - i carabinieri avevano fermato uno dei corrieri mentre rientra a Firenze. Sotto il sedile posteriore della sua Nissan Qashqai i militari hanno scoperto un vano la cui apertura era comandata da un pulsante nascosto sotto la moquette del tetto. Vi erano nascosti 10 panetti di cocaina da un chilo ciascuno. Sull'auto anche la moglie dell'uomo, sull'auto di scorta uno dei due fratelli albanesi a capo dell'organizzazione. Ai loro polsi erano scattate immediatamente le manette. Successivamente il blitz che aveva portato in carcere gli altri componenti dell'organizzazione: l'altro giovane albanese al vertice della banda criminale, il terzo corriere italiano oltre ai due coniugi, i sette distributori sulle varie piazze, tutti di origine albanese, un 48enne residente a Comacchio, un 39enne di Mestre, un 34enne di Brunico, un 32enne di Alessandria, un 29enne di Cazzago San Martino il distributore per la nostra provincia ed i due bergamaschi di Ponte San Pietro e Sarnico di 25 e 27 anni che smistavano la roba destinata al Lago d'Iseo, alla Val Cavallina e alla Val Seriana. Gli arresti delle ultime ore hanno definitivamente decapitato l'organizzazione e questo è stato possibile grazie all'intuito investigativo del capitano Rosano che dopo l'aresto di Breno e con la collaborazione dei colleghi di Clusone, ha permesso di ricostruire l'intera filiera dell'organizzazione criminale e di sgominare il traffico.
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