COME SALVARE I CORSI D'ACQUA
Salvare i fiumi e i torrenti dallo sfruttamento dell'uomo ai fini economici. E' la missione che da una decina di anni sta portando avanti il “Comitato Centraline per l'acqua che scorre” che questo venerdì 9 ottobre ha organizzato a Breno, presso il Bim, un convegno dal titolo “Let it flow – lasciala scorrere.” Le numerose centraline sorte negli ultimi vent'anni in Valle Camonica, se da un lato hanno alimentato di energia l'industria e hanno generato profitto e lavoro, dall'altro lato hanno ridotto fiumi e torrenti a rivoli d'acqua senza vita. Invertire la rotta, parlare di continuità fluviale e di deflusso ecologico, non più di deflusso minime vitale, questo l'obiettivo in linea con la nuova direttiva Acque dell'Unione Europea. Capire come applicare la direttive Acque europea anche in Valle Camonica. Questo l'obiettivo del convegno a cui hanno partecipato molte associazioni ambientaliste e le istituzioni, dalla Comunità Montana, ai sindaci, alla Regione. Trovare un equilibro tra la risorsa acqua intesa come risorsa economica e la risorsa acqua intesa come vita è la missione anche dell'associazione Free Rivers che lotta contro il proliferare sui corsi d'acqua delle mini-centraline che producono energia diventate un business grazie anche agli incentivi previsti a livello nazionale. I limiti sui deflussi minimi vitali non bastano, spesso non vengono rispettati e le centraline finiscono col prosciugare i corsi d'acqua con ripercussioni sull'intero ecosistema.
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