PREOCCUPAZIONE E DOLORE

Era appena sceso dal camion dopo aver fatto manovra quando la ruspa che aveva dietro si è messa in movimento ed ha urtato il mezzo pensante schiacciandolo e non lasciandogli scampo. E' morto così poco dopo le 10.30 di questo lunedì mattina in un cantiere stradale lungo la provinciale 19 tra Cazzago San Martino ed Ospitaletto, Cristian Gritti, 42enne autista titolare insieme al fratello dell'impresa Gritti autotrasporti di Carobbio degli Angeli, paese nel quale viveva insieme alla moglie e alle due figlie di 7 e 10 anni. A nulla sono serviti i tentativi dei sanitari – arrivati in posto con l'ambulanza e l'auto medica allertati dagli altri operai che stavano lavorando nel cantiere – di rianimarlo, Cristian è morto sul colpo a causa delle gravissime ferite riportate. Il manovratore della ruspa, un 35enne di Provaglio d'Iseo, si tratta di un atto dovuto in casi come questo, è indagato per omicidio colposo. Anche lunedì, come faceva tutti i giorni, Cristian, insieme al fratello Gianni, era partito dalla bergamasca per scaricare materiale nei cantieri. Ieri sera però non ha fatto ritorno dalla moglie e dalle figlie. A casa torneraà solo in una fredda cassa. Toccherà ora ai carabinieri intervenuti sul cantiere insieme ai tecnici dell'ATS di Brescia far piena luce su cosa sia effettivamente accaduto ieri mattina nel cantiere bresciano, ma intanto nella nostra provincia si conta l'ennesima vittima del lavoro. Ad oggi sono 35 le morti bianche del 2020 in provincia di Brescia, una provincia che insieme a quella di Bergamo ha il triste primato di infortuni mortali. “Forte preoccupazione e sentito dolore” esprimono intanto le segreterie di FILLEA-CGIL, FILCA-CISL e FENEAL-UIL di Brescia e di Bergamo dopo la notizia dell'ennesima morte in un cantiere edile. “Le dinamiche dell’incidente, diffuse dai siti d’informazione locale e non ancora certificate – dicono le organizzazioni sindacali - rimandano a una tragedia che si poteva evitare. In questi anni molti sono i percorsi di sensibilizzazione alla prevenzione messi in campo negli enti formativi dell’edilizia, ma di fronte all’incessante numero di infortuni, è doverosa una sempre maggiore sensibilità e un investimento concreto per trovare forme comunicative finalmente efficaci. La sensibilizzazione va rivolta a tutti gli attori principali di questo complesso sistema – aggiungono le tre sigle sindacali, e vanno implementati percorsi di formazione specifici con l’obiettivo che queste tragedie non accadano più.

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