MENO BERGAMASCHI NEGLI OSPEDALI

“In questa fase abbiamo visto una proporzione leggermente bassa di persone che hanno avuto bisogno di terapia intensiva o di alta assistenza - lo ha affermato Stefano Fagiuoli, direttore del dipartimento di Medicina dell'Ospedale Papa Giovanni di Bergamo- che ha aggiunto: “è come se noi avessimo saltato il picco della parte centrale di marzo e stessimo vivendo più o meno la situazione di inizio aprile, cioè con persone che vanno sì in terapia intensiva, ma soprattutto con pazienti che progressivamente hanno bisogno di ricoveri relativamente brevi per poi tornare a domicilio”. Ora lo sforzo dei sanitari è indirizzato a dare una mano al resto del territorio,mentre rimane fondamentale non abbassare la guardia, per evitare di ripetere gli errori fatti a Ferragosto, che si riperquoterebbero negativamente sulle feste natalizie. Chiaro è che tutto ciò comporta sacrifici difficili moralmente, eticamente ed economicamente, necessari principalmente per proteggere i soggetti più fragili. Sul fronte ospedaliero il flusso dei ricoverati negli ospedali bergamaschi non accenna a diminuire. Si è passati dai 708 ricoverati Covid registrati domenica ai 724 di lunedì e in questi vanno inclusi anche gli oltre 200 occupati dai ricoverati nelle strutture dell’Asst Bergamo Ovest. Vediamo come sempre i dati riferiti ai pazienti Covid dell’Asst Bergamo Est, aggiornati alla data di lunedi 16 novembre: i numeri sono rimasti invariati a 131, così distribuiti: 61 all’ospedale Bolognini di Seriate, di cui 6 in Terapia intensiva; 26 nel plesso di Lovere, 19 ad Alzano, 10 a Piario e 15 a Gazzaniga.

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