LINO DI GANDINO PER RIPRODURRE LA SINDONE

E’ un piccolo grande regalo di Natale, ulteriore passo di un progetto territoriale destinato a compiersi nella prossima primavera. Vive fasi cruciali, in Val Gandino la tessitura del pregiato lino destinato a veder riprodotta, in cento copie numerate e autenticate, la Sacra Sindone, il sacro lenzuolo oggi conservato nel Duomo di Torino. E’ un ulteriore passo del progetto “Il tessuto, la reliquia del mondo”, promosso grazie alla sinergia fra Comune di Peia (capofila) e Comune di Gandino, con il sostegno di GAL Valle Seriana e dei Laghi Bergamaschi ed Uniacque e la decisiva collaborazione di Comunità del Mais Spinato di Gandino, Agricoltura Savoldelli Clemente, Linificio Canapificio Nazionale di Villa d’Almè e Torri Lana 1885 di Gandino. In un’area di via Resendenza a Gandino, di proprietà della famiglia Torri, sono stati messi a dimora nella primavera 2020 (in piena pandemia) semi di lino della varietà Eden, che hanno portato a fioritura e successivo raccolto nell’agosto 2020. La coltivazione del lino è presente da secoli in Val Gandino, come confermano studi realizzati nel 2009 dal compianto geom. Ivan Moretti, che lavorò al recupero ambientale della “Pozza del Lino”, posta in località Pizzo a Peia e legata, non a caso, ai traffici dei mercanti ed alla “Via della Lana”. “La Sindone – ricorda Enrico Simonato, segretario del Centro Internazionale di Studi sulla Sindone - era di proprietà dei Savoia, che la portarono in Piemonte, nel 1576, da Chambery. Una scelta di cui fu “complice” il pellegrinaggio votivo voluto da San Carlo Borromeo dopo l’epidemia di peste che aveva colpito Milano, Bergamo e Brescia. E’ tuttora conservata nel Duomo di Torino, lasciata in eredità da Umberto II di Savoia al Papa, con l’obbligo di tenerla nel capoluogo piemontese. Quest’ultimo elemento rende quasi una necessità il progetto di creazione delle cento repliche autenticate. Le ostensioni a Torino sono poche, poiché il lino tende ad ingiallire se esposto per troppo tempo alla luce. Ecco allora che la possibilità di fare copie certificate e su un supporto adeguato permette di soddisfare le aspirazioni di tanti fedeli”. Le copie della Sindone realizzate con il tessuto prodotto in Val Gandino diventeranno strumento di promozione anche attraverso l’apposizione di un Qr Code digitale che rimanderà ad un sito specifico. Fra le prime destinazioni va segnalata quella relativa al Museo della Bibbia di Washington (Stati Uniti), dove un’apposita sezione dedicata alla Sindone verrà inaugurata nella primavera 2022, dopo il rinvio reso necessario dalla pandemia.

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