NIENTE FIERE E FESTE DI PAESE

La necessità di contenere i contagi da Coronavirus comporta sacrifici continui e dopo i concerti, i mercatini e i tanti eventi annullati che hanno cambiato l'aspetto delle festivitòà del mese di dicembre, ora è il turno alle fiere e alla sagre che hanno sempre caratterizzato l'inverno in Valle Camonica di essere annullate. Santo Stefano solitamente non era Santo Stefano senza la festa dell'agricoltura e le bancarelle per le vie del paese in onore del patrono di Cividate Camuno, e quest'anno il giorno seguente il Natale è stato per tutti coloro che non mancavano all'appuntamento, un po' più triste. La prossima delle feste di paese in calendario è quella di San Paolo che ogni anno il 25 gennaio si snoda tra Piazza Garibaldi, via Quadrovio,via Mazzini,via Manzoni, Piazza Falcone Borsellinoe via Toselle. La decisione è stata comunicata in queste ore dall'amministrazione comunale di Esine sul sito del Comune: la fiera quest'anno non si farà. A seguire in calendario c'è la festa di San Faustino che per ben tre settimane a febbraio da sempre riempe le vie del centro storico di Darfo Boario Terme di bancarelle e giostre: un appuntamento molto atteso da tutti i darfensi e partecipato da tutti i cittadini della Valle Camonica. L'amministrazione comunale questo venerdì 15 gennaio ha comunicato la temuta ma prevedibile notizia: niente festa, niente bancarelle e niente giostre quest'anno. La Fiera di San Faustino è stata l'ultimo grande evento celebrato a Darfo B.T prima della pandemia. Niente da fare anche per San Valentino, la festa patronale che il 14 febbraio riempe Breno di bancarelle, annullata insieme agli eventi collaterali ovvero alla casoncellata per le cantine del paese nella settimana precedente, alla fiaccolata la sera del 13 febbraio dall'oratorio di San Valentino alla Chiesa di San Valentino e alla consegna delle borse di studio agli studenti e della costituzione ai 18enni del paese. Le celebrazione dei Santi Patroni si limiteranno così alle funzioni religiose. A pagare il prezzo più alto non saranno però i cittadini, che non potranno ritrovarsi e divertirsi, ma tutti coloro che lavorano nel mondo delle fiere: ambulanti e giostrai, attività commerciali sia in sede fissa che ambulante e esercenti degli spettacoli viaggianti che stanno soffrendo un prolungato periodo di inattività forzata. “Una decisione sofferta” - affermano i sindaci dei paesi coinvolti - “ma obbligata per via delle restrizioni e della curva pandemica in peggioramento in queste settimane in cui emergono le conseguenze dei ritrovi di famiglia durante le feste.” Il Covid continua quindi a ridurre al minimo le occasioni di socialità e a stravolgere tradizioni e abitudini e il ritorno alla normalità, vista la crescita dei dati di diffusione del virus, sembra ancora lontano

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