UN PROGETTO DA RIVEDERE E PRESTO
Rifiuti pericolosi con forte presenza di floruri e cianuri: decine di migliaia di tonnellate custodite in capannoni fatiscenti o coperte alla bell'e meglio sui piazzali deserti della fabbrica. E' l'eredità della Selca di Forno Allione, che si aggiunge a quella dell'ex Ucar che sul terreno ha lasciato scorie con forte presenza di idrocarburi policiclici aromatici. Dopo anni di battaglie legali finite nel nulla l'onere della bonifica del sito inquinato ricade interamente sulla comunità locale. A fronte di un bando per nuovi insediamenti industriali – la Lucchini di Lovere era interessata a creare qui un nuovo sito produttivo – e di un accordo con la Regione che metterebbe a disposizione 6 degli oltre 20 milioni di euro necessari alla bonifica, il comune di Berzo Demo ha prediposto un progetto. Prevederebbe la realizzazione di una discarica di servizio – in un terreno acquistato da privati 400 metri piu a valle – dove tombare i rifiuti - la realizzazione di una nuova strada che servirebbe poi il sito industriale dove il comune realizzerebbe nuovi capannoni. Ma secondo le associazioni ambientaliste del territorio che da circa un anno stanno monitorando la situazione – hanno chiesto ed ottenuto l'accesso agli atti, hanno valutato i documenti, hanno fatto un sopralluogo – il progetto presenta molte criticità a partire dal fatto che le indagini, svolte nell'ambito del progetto di bonifica dell'area, hanno messo in evidenza la presenza di un pennacchio inquinante che si sta già muovendo pericolosamente in direzione del Fiume Oglio, nella falda freatica posta al di sotto dell’area ex industriale e che la soluzione di bonifica proposta dal comune va assolutamente rivista. Il progetto prevederebbe, dopo l’acquisizione dell’area ex Selca dalla Curatela Fallimentare, la realizzazione di una “discarica di servizio”, posta alcune centinaia di metri più a valle, dove collocare sia i cumuli di rifiuti pericolosi fuori terra che quelli contenuti nei materiali di riporto che giacciono sepolti sotto i capannoni ed i piazzali, generati dalle attività industriali precedenti. La discarica verrebbe realizzata su un’area da acquisire da privati e verrebbe collegata al sito contaminato con una strada di nuova costruzione. Il recupero dell’area industriale verrebbe completato con la realizzazione di una piastra in cemento posta a tombatura sull’intera area. A seguito di ciò verrebbero costruiti in situ nuovi capannoni ad uso della società Lucchini, aggiudicataria del “Bando per locazione immobili dell'area “ex – Selca” del Comune di Berzo Demo. Ma, ARPA Brescia, che ha partecipato alle attività di studio, contrariamente a quanto proposto dal Comune, raccomanda nelle sue conclusioni la messa in sicurezza dei rifiuti in situ, ritenendo la soluzione della nuova “discarica di servizio” non idonea a realizzare correttamente la bonifica, sia per ragioni tecniche, che normative. La “discarica di servizio”, a valle della ex Selca, tra le altre cose, infatti, prevede la base dello stoccaggio dei rifiuti pericolosi vicino alla falda freatica e gran parte del volume sarebbe ubicato fuori terra in una zona dichiarata a rischio di inondazioni Sarebbe forse meglio tombarli in situ. Però bisogna fare in fretta perché la situazione è preoccupante.Il progetto della discarica di servizio intanto è stato presentato in provincia. Nel frattempo pare si sia arenato anche il progetto della Lucchini. Quindi che fare? Il problema riguarda l'intero comprensorio. Le Associazioni Ambientalista ritengono che il progetto proposto dal Comune di Berzo Demo vada rivisto urgentemente e integrato da un accurato progetto di fattibilità che consideri in prima istanza lo stoccaggio in situ dei rifiuti pericolosi. Le Associazioni Ambientaliste camune ritengono inoltre che la bonifica ex Selca, per la sua rilevanza e criticità, riguardi l’intera comunità della Valle Camonica (e non solo) e debba prevedere il coinvolgimento attivo degli enti comprensoriali, della Provincia, della Regione e di ARPA, in un percorso condiviso con i cittadini, che abbia come obiettivo prioritario il risanamento dell’intera area di Forno Allione.
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