NOTTE DI RICERCHE SUL MONTE GUGLIELMO

Bloccati sulle pendici del Monte Guglielmo per tutta la notte, insieme ai tecnici del soccorso alpino che li hanno individuati all'una di notte nei boschi hanno trascorso la notte con loro, al freddo, sulla neve, esposti ad un alto rischio valanghe. E' successo nella notte tra giovedì e venerdì sopra Zone a due escursionisti mantovani, raggazzo e ragazza sulla trentina, che erano partiti la mattina per un'escursione sul Monte Guglielmo e che lungo la via del ritorno si sono trovati la strada sbarrata da una slavina. Hanno quindi cercato di rientrare a Zone seguendo sentieri alternative ma si sono trovati di fronte ad un dirupo impossibilitati a proseguire anche a causa del buoio. Con il cellulare inotnor alle 16.30 hanno lanciato l'allarme e la centrale della SOREU Alpina ha allertato i soccorsi: sul posto sono intervenute due squadre della V delegazione bresciana del soccorso alpino che hanno cercato di raggiungere i dispersi salendo da due versanti diversi. Un'operazione complicata per via del buio, della neve, del luogo impervio e dell'alto rischio di slavine e valanghe. Presso il piazzale del mercato di Zone è stato allestito il campo base per le ricerche anche con i vigili del fuoco interventuti con una squadra di Darfo e con il supporto di uno squadra Saf da Brescia con specializzazione neve, dove ha trascorso la notte anche il sindaco di Zone che ha seguito passo passo le ricerche. In accordo del soccorso alpino, viste le condizioni della neve in quota e il versante particolarmente esposto, si è scelto di intevenire con le squadre su due fronti diversi. Dalla centrale operativa i soccorritori sono sempre rimasti in contatto telefonico con i dispersi fino a quando, intorno all'una e trenta della notte, una squadra del soccorso alpino li ha individuati. I dispersi si trovavano al di là di una zona valanghiva, con canali molto impervi da attraversare, per di più in notturna. I soccorritori hanno quindi atteso l’arrivo di un’altra squadra e nel frattempo due tecnici del Soccorso alpino sono riusciti a raggirare i canali e a raggiungere gli escursionisti verso l’una e mezza della notte. Impossibile rientrare a piedi, impossibile fare intervenire l'elicottero abilitato al volo notturno per via della fitta nebbia e così tramite la sala operativa dei VVF e in accordo con la Prefutta di Brescia è stato attivato un elicottero dalla base alpina di Bolzano, dell'esercito che ha cercato di raggiungere il monte Guglielmo arrivando dal Lago di Garda prima e poi dal Lago d'Idro ma alla fine ha rinunciato all'imrpesa per via della nebbia che rendeva troppo pericolosi proseguire. Così ai soccorritori non è rimasto altro da fare se non trascorrere la notte insieme ai dispersi, al freddo, nella neve e con il rischio valanghe in agguato. Alle prime luci dell'alba è quindi stato chiesto agli elicotteri di Areu di intervenire ma la nebbia presente in zona non ha consentito alle eliambulenze di entrare in azione e così è stato richiesto l'intervento dell'elicottero di Elimast, che si trovava in quota per il recupero degli escursionisti dispersi che quindi sono stati riportati a valle infreddoliti, stanchie e provati, ma illesi.

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