RICHIAMI ETEROLOGI PER UNDER 60

Ci sono in Lombardia 93 mila persone in attesa del richiamo a giugno con Astrazeneca che non riceveranno la seconda dose con Astrazeneca – vaccino che ora, in un nuovo cambio di rotta, non viene più somministrato agli under 60 - ma che riceveranno quindi la seconda dose con Pfizer o Moderna. E' questa la soluzione, indicata da Aifa e dal Ministero della salute, allo stop della somministrazione di Astrazneca deciso dopo i nuovi casi di trombosi avvenuti anche in Italia, per non fare restare senza seconda dose tutti gli under 60 che ormai sono stati vaccinati con Astrazeneca. Nelle scorse ora la Regione aveva sospeso la somministrazione di qualsiasi seconda dose diversa dalla prima, ma dopo la nota del Ministero di questo sabato pomeriggio e il collegato parere di Aifa, avrebbe dato il via libera. Per chi ha più di 60 anni nulla cambia invece, la seconda dose rimarrà con Astrazeneca, salvo nuovi colpi di scena. Le continue inversioni di rotta sul vaccino Astrazeneca gettano ombra su una campagna vaccinale che si basa sulla fiducia della popolazione nella scienza: fiducia che non può non vacillare davanti ad informazioni incerte e morti sospette. L'ultima quella di Gianluca Masserdotti, il 54enne bresciano, di Flero, morto in seguito ad una serie di episodi trombotici, dodici giorni aver ricevuto la prima dose di Astrazeneca. Sulla sua morte indaga la Procura di Brescia che ha aperto un'inchiesta che nei prossimi giorni passerà dal magistrato di turno al dipartimento che si sta occupando delle vicende legate al Covid, come quella di Camilla Canepa, la 18enne ligure con una malattia autoimmune morta di trombosi dopo aver ricevuto la prima dose di vaccino AstraZeneca. Le indagini mirano a fare luce sull'esistenza di patologie preesistenti ma puntano l'attenzione sulla necessità di valutare con più accuratezza la persona da vaccinare prima della somministrazione.

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