LA REGIONE PUNTA ALL'IMMUNITÀ DI GREGGE

La Regione punta a raggiungere l'immunità di gregge rafforzando l'adesione alla campagna vaccinale degli over 60. In questa direzione va l'accordo raggiunto con le farmacia per la somministrazione, dietro formazione, dei vaccini anti Covid. 21 ad oggi, di una a Brescia e una anche a Bergamo, le farmacie aderenti che somministreranno i vaccini dalla fine di luglio. Numero destinato ad aumentare fino a coinvolgere- questo l'obiettivo- tutte le farmacie lombarde. Nel frattempo la campagna vaccinale prosegue a ritmi sostenuti grazie alle nuove dosi arrivate per il mese di luglio: circa 105 mila dosi Pfizer e Moderna in più rispetto a quelle previste, e questo porterà il totale delle dosi consegnate in un mese- dal 14 luglio al 14 agosto - a 2.277.400. In particolare per i 5.934.816 under 60 (dai 20 ai 59 anni), dei quali 4.205.033 hanno già aderito alla campagna vaccinale, è prevista l'apertura immediata di nuovi slot in tutti gli hub vaccinali per prenotare la 1ª dose, in conformità con le linee guida sull'utilizzo di Moderna, vaccino somministrabile dai 18 anni in su. Per gli adolescenti di età tra i 12 e i 19 anni è stato avviato il progetto “rientro a scuola in sicurezza” che, vede l'apertura di nuovi slot per la prenotazione della 1ª dose. Per questa fascia d'età saranno somministrati vaccini Pfizer a partire dal 23 agosto, con l'obiettivo di arrivare alla copertura dell'intera popolazione studentesca entro l'inizio dell'anno didattico previsto per il 13 settembre. Si tratta in totale di 686.967 adolescenti, di cui attualmente il 49% ha aderito alla campagna vaccinale e il 39% è stato vaccinato con almeno una dose.Ad oggi in Lombardia sono 10.330.591 le somministrazioni totali. Con una adesione rispettivamente: del 76% della popolazione vaccinabile e del 74% con almeno la prima dose. Anche in provincia di Brescia quasi il 76% della popolazione ha già ricevuto una prima dose e oltre la metà anche la seconda, ma la Cisl sottolinea che, l'analisi dei dati sulla fascia d'età tra i 20 e i 60 anni mostra che le imprese, con la sola eccezione di Apindustria Confapi, non hanno ancora saputo tradurre in concreto l'impegno più volte dichiarato per la vaccinazione dei lavoratori. L'accordo era stato sottoscritto in Prefettura dai sindacati e da tutte le associazioni imprenditoriali l'11 giugno, ma dai dati pubblicati da Regione Lombardia, incrociati con le informazioni dell'INPS sui lavoratori dipendenti in provincia di Brescia - spiega Paolo Reboni che per la CISL - risulta che su una platea di 432mila lavoratori tra i venti e i sessant'anni ce ne sono ancora 139.040 in attesa della prima dose di vaccino, e 294.466 in attesa della seconda". “Guardiamo tutti con una certa preoccupazione” - afferma Reboni - la ripresa dei contagi in Europa- “Bisogna accelerare anche per poter cominciare ad affrontare una eventuale organizzazione a livello territoriale per la terza dose di vaccino che potrebbe rendersi necessaria di fronte alle varianti del virus".

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