PRIMA NEVE E PASSI CHIUSI
Dopo una lunga estate è arrivata anche la neve. Il maltempo dei giorni scorsi ha imbiancato anche le creste della Valle Camonica e decretato le prime chiusure dei passi alpini. Le cime si sono imbiancate in tutta la Valle e in alcune località il primo strato di coltre bianca – che gli operatori turistici sperano cada di nuovo copioso per dare avvio al più presto alla stagione – ha raggiunto anche alcune decine di centimetri. I primi fiocchi si sono visti già nella serata di martedì, ma è stato mercoledì che le precipitazioni nevose hanno lasciato il segno ed hanno imbiancato il Tonale, ma anche le Case di Viso, il Presena, neve copiosa sulle Stelvio dove sono stati raggiunti i 25 centimetri e il paesaggio da un giorno all'altro si è svestito dei colori caldi dell'estate per ammantarsi di bianco. Il passo è stato chiuso subito per questioni di sicurezza e da martedì stop anche all'attraversamento del Passo Gavia. I passi non riapriranno prima della prossima primavera. Nessun fermo al momento per Vivione e Crocedomini. La nevicata delle ultime ore – anche se la coltre è ancora appena accennata e potrebbe sciogliersi ai primi raggi di sole, fa comunque ben sperare per un avvio di stagione che tutti si augurano avvenga il più presto possibile. Dopo due anni di stop c'è tanta voglia di sci. Lo scorso anno le precipitazioni erano state generose, peccato che non si sia potuto sciare. Gli operatori turistici sperano di rifarsi quest'anno. L’apertura delle piste ovviamente è ancora lontana, di solito si apre per il ponte dell'Immacolata ai primi di dicembre, ma già a novembre se le condizioini della neve lo consentiranno potrebbe aprire il Presena. Intanto nei prossimi giorni il tempo sarà abbastanza stabile, ma l'autunno 2021, dicono gli esperti saraà caratterizzato dalla Niña, ovvero un'anomalia negativa molto evidente delle acque pacifiche equatoriali che potrebbe condizionare sensibilmente il contesto meteo climatico per ottobre e novembre anche nel nostro paese con un autunno che potrebbe presentarsi più freddo e piovoso del previsto in Europa e in parte anche sull'Italia. Avremo infatti una maggiore probabilità di essere colpiti dalle perturbazioni in discesa dai quadranti nordoccidentali atlantici, le quali schiacceranno l'anticiclone africano entro la propria sede, ovvero il Nord Africa. Ma qualora sopraggiungessero prematuramente, questi flussi piuttosto freddi sui nostri mari, ancora molto caldi, potrebbero contrastare pesantemente con la tanta energia ancora a disposizione e andare a generare eventi meteo estremi.
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