MENO MORTI SULLE STRADE BERGAMASCHE
Limitandoci all’analisi dei dati statistici, il numero dei bergamaschi morti sulle strade, compreso chi viveva nella provincia orobica, ma è morto in incidenti avvenuti altrove, sono diminuiti del 76%, scendendo dai 129 del 2007 ai 31 del 2021.Quest’ultimo anno non è però stato l’anno con il numero più basso di vittime: nel 2020 se n’erano registrate due in meno, 28, ma due anni fa il tasso di incidentalità aveva registrato una netta frenata per via della pandemia. Focalizzandoci sull’anno scorso, emerge che il mese peggiore è stato gennaio, con cinque vittime, seguito da febbraio, giugno e agosto, ciascuno con quattro, luglio, ottobre, novembre e dicembre, ciascuno mese con tre morti e maggio con due. Nessuna vittima a marzo, aprile e settembre. Sempre l’anno scorso i fine settimana sono tornati, come lo erano 15 anni fa,i giorni peggiori della settimana. Distrazioni, cinture non allacciate e uso di alcol e droga rimangono le principali cause degli incidenti. Allacciare le cinture è fondamentale. C’è poi il capitolo dell’uso degli smartphone, non tanto per rispondere alle chiamate, visto che ormai quasi tutte le vetture sono dotate del vivavoce, quanto piuttosto l’utilizzo delle applicazioni, della messaggistica in primis. Tant’è vero che il Codice della strada è stato di recente inasprito, con sanzioni più pesanti per chi usa lo smartphone anche in queste circostanze. A questi si aggiunge un’altra tra le maggiori cause di sinistri, anche mortali, l’abuso di bevande alcoliche e sostanze stupefacenti. Tanto che la stessa polizia stradale di Bergamo, in collaborazione con diversi locali notturni della nostra provincia, prima della pandemia aveva organizzato svariate serate di sensibilizzazione dentro e fuori le discoteche. E con ogni probabilità il calo delle vittime è anche la conseguenza del lavoro svolto dai poliziotti.
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