ZENERÙ IN SOLITARIO PER LA PANDEMIA

La cacciata dell’inverno torna ad Ardesio ma senza la presenza della gente. La pandemia, purtroppo, anche quest’anno, ha costretto la Pro Loco Ardesio, a restrizioni e cancellazioni. Il peggio è toccato alla Fiera delle Capre, annullata a malincuore dagli organizzatori, mentre la Scasada del Zenerù non sarà nella sua veste tradizionale, ma nella formula adottata lo scorso anno. Il fantoccio quindi brucerà, ma non ci sarà il chiassoso corteo con le migliaia di persone che ogni anno raggiungevano Ardesio. Dopo la proiezione in anteprima bergamasca del pluripremiato docu-film “Zenerù” di Andrea Grasselli, Domenica 30 gennaio, alle 15 nella sala consiliare del Comune, è in programm invece un doppio incontro con l’autore per la presentazione di due libri: “Campanacci d’Italia” del professor Giovanni Mocchi e “Transumanza Picta, Mandrie, greggi, contadini e santi negli ex voto”, di Anty Pansera e Maria Vezzoli. La tradizione della Scasada del Zenerù ha radici antiche. Nell’antichità il 31 gennaio, tra i giorni della merla, era considerato cerniera tra l’inverno e la primavera, così in Alta Val Seriana, migliaia di persone in serata si uniscono agli ardesiani per “scacciare” l’inverno, il freddo e la brutta stagione, anche se come già detto anche quest’anno il carro non avrà il consueto contornocon migliaia di persone. Un carro che anche questo2022 rappresenterà il tema scelto dall’eremita Flaminio Beretta: il fantoccio è rappresentato sulla tradizionale cartolina mentre cerca di sfuggire a Parigi, con un pullman turistico con autorità al seguito. “ARDES ZENERÙ DEL VINTEDU/Ê staölta dè niscus parte è ‘ndo co’ l’autobus/Questa volta di nascosto parto e vado con l’autobus”.

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