LA MEMORIA NELLA MANI DI ANGELO

LA MEMORIA NELLE MANI DI ANGELO Sentita cerimonia questo sabato mattina all’auditorium di Costa Volpino dove – alla presenza commossa di figli, parenti, nipoti e pronipoti, ma anche delle autorità cittadine, del Presidente della Sezione ANEI di Valle Camonica Fabio Branchi, del locale Gruppo Alpini, ma anche di alcuni ragazzi delle scuole – Angelo Mazzucchelli, 100 anni compiuti lo scorso 27 settembre, ha ritirato personalmente, tra le sue mani, la medaglia d’onore concessa ai cittadini italiani che – come lui – sono stati deportati e internati nei lager nazisti. Nato nel 1921 a Cortenedolo, in Alta Valle Camonica, orfano di padre a soli 3 anni, Angelo Mazzucchelli fece il contadino sino alla maggior età, quando intraprese il servizio militare nell’artiglieria Corpo d’Armata di Modena. Fu poi trasferito a Rovereto, dove divenne meccanico dei mezzi dell’esercito, per poi trasferirsi in Sicilia, dove svolse il lavoro di sorvegliante fino allo sbarco degli americani. Lì prese parte alla battaglia di Gela assumendo il ruolo di Comandante. Lasciò poi l’isola, nel tentativo tornare a casa, ma giunto a Bolzano venne catturato dai tedeschi. Prigioniero sulle rive dell’Adige, affrontò poi un viaggio estenuante fino a che l’8 settembre 1943 giunse nel campo di concentramento di Buckow, dove rimase per sei mesi, sottoposto ai lavori sforzati e patendo i morsi della fame, costretti a cibarsi di patate e di cibo sottratto ai cani delle guardie tedesche. Fu poi tradotto in un campo di concentramento a Berlino, dove rimase per due anni occupandosi del recupero dei cadaveri rimasti sotto le macerie causate dagli incessanti bombardamenti notturni. Venne successivamente preso in consegna dai soldati russi, ma – per sua fortuna – il suo terribile viaggio, venne fermato dall’arrivo degli americani che gli consentirono di rientrare in Italia. Fece ritorno nella città natale di Cortenedolo il 9 ottobre 1945, due anni dopo sposò Maria Clementi e, negli anni, divenne padre di quattro figli. Nel 1959, per esigenze lavorative, si trasferì infine a Costa Volpino. Oggi – con i ricordi di quei giorni ancora vivi nella sua memoria – ha ringraziato chi, insieme a lui, non ha dimenticato.

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