UN MARE DI LUCE PER LA PACE
Un fiume di luce e preghiera per la pace ha attraversato la città di Darfo Boario Terme per dare un segno forte e tangibile che le parrocchie dell'erigenda unità pastorale di Angolo e Darfo, la Caritas zonale, i parroci ed i religiosi del territorio ed i cittadini tutti dicono un fermo no alla guerra. Centinaia di persone hanno abbandonato le loro case in una fredda domenica sera di fine inverno per dimostrare solidarietà al popolo ucraino. I rappresentanti delle 13 parrocchie, giovani e anziani, famiglie e gruppi di ragazzi sono partiti dalla chiesa parrocchiale di Santa Maria a Darfo e in preghiera, alzando segni di luce al cielo, cantando e pregando hanno raggiunto la chiesa di Santa Maria della Neve a Boario con due soste di riflessione davanti al municipio della città e nel parco dei paracadutisti a Boario. Pensieri e riflessioni, canti e preghiere hanno accompagnato questo cammino composto. Mescolate tra la folla anche alcune donne ucraine che lavorano nelle nostre case, che accudiscono i nostri anziani, che sono diventate ormai parte delle nostre comunità. Sono molto preoccupate per i loro cari, per quando sta accadendo nel loro paese, per le bombe che continuano a cadere, per una guerra scoppiata da un giorno all'altro. Invocano aiuto per chi è rimasto là. In questo momento, lo ha sottolineato bene don Danilo ideatore della fiaccolata – che si è svolta contemporaneamente a quella organizzata a Gianico che ha portato un'altrettanto composta folla dalla parrocchiale al santuario della Madonna del monte – è impossibile far arrivare aiuti direttamente in Ucraina, quindi anche la Caritas diocesana di Brescia ha chiesto alle Caritas zonali la disponibilità ad accogliere eventuali profughi. Ovviamente la Caritas di Darfo che già ha aperto le proprie porte per altre emergernze, ha detto sì. Ora si attende di sapere se e quando arriverà qualcuno anche in Valle Camonica. Intanto, oltre all'accoglienza, in questo momento, don Danilo ha sottolineato che ognuno di noi può fare qualcosa anche semplicemente attraverso altre due azioni: la preghiera e la conversione personale attraverso l'impegno ad essere portatori di pace. L'emergenza che riguarda in questo momento il popolo ucraino e il nostro personale impegno nei confronti di queste persone non ci deve far dimenticare che purtroppo in molte altre parti del mondo sono in corso conflitti, da anni, e che non possiamo dimenticare altri popoli martoriati, altre guerre che non fanno notizia, l'impegno di ognuno di noi, anche in merito alle politiche internazionali deve essere quello di lottare con forza contro ogni guerra, contro ogni ingiustizia, contro la povertà.
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