SI ALL’ESTRAZIONE DELLA PIETRA VERDE

Vinto il ricorso al Tar da parte della Tecme (Tecnologie edili minerarie) srl, con sede a Villa d’Ogna, che già in passato aveva chiesto a Provincia e Regione, il consenso di poter estrarre il granito verde dalle ex gallerie di Novazza. Consenso concesso dalla Provincia ma negato dalla Regione in quanto la località cadrebbe in zona Zps - Zona a protezione speciale - del Parco delle Orobie Bergamasche. Contro il diniego regionale però la Tecme ha vinto un ricorso al Tar. Ora ottenuti i dovuti consensi da Provincia e Regione, va concretizzandosi l’estrazione del granito verde che si trova in una galleria, a circa 900 metri dall’imbocco della stessa, quindi sottoterra. A raccontare la storia e la scoperta della pietra verde era stato, tempo fa, il compianto geologo Daniele Ravagnani, grande esperto del territorio e della storia geologica seriana, che si era così espresso: “Da valutazioni credibili si è ipotizzato che il giacimento di questa pietra verde di origini vulcaniche corrisponda più o meno a 100mila metri cubi. Questo granito verde , unico in Italia, è di color grigio–verde, è molto compatto e duro ed è simile al porfido. Può essere utilizzato per arredamenti, pavimentazioni, monumenti, sculture e altro ancora”.Ne sono un esempio , la pavimentazione della piazza di Cerete e il monumento ai Caduti di Ardesio. La ripresa dell’attività estrattiva porterebbe benefici a tutta l’alta Valle Seriana in quanto, oltre al fattore commerciale, consentirebbe di dare lavoro almeno ad una decina di persone.

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